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CdM – Napoli, Genny ‘a Carogna dal carcere seguiva la sua squadra con un cellulare: i dettagli

CdM – Napoli, Genny ‘a Carogna dal carcere seguiva la sua squadra con un cellulare: i dettagli

Genny 'a Carogna dal carcere si informava sul Napoli e sul calciomercato grazie ad un cellulare

Redazione

L'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno ha rivelato un retroscena legato a Genny 'a Carogna, detenuto nel carcere di Poggioreale.

"Non poteva resistere all’idea di perdersi le partite del Napoli di Sarri. Aveva saputo, poi, che gli azzurri avevano preso come allenatore Carlo Ancellotti e si interessava di calciomercato, anzi era un esperto. Poi ieri sono iniziati i mondali in Russia, si era già organizzato per poter guardare tutti i match «live». Una cuffia senza fili all’orecchio, caricabatterie portatile e collegamento a internet ultraveloce. Nella sua cella al padiglione Avellino del carcere di Poggioreale aveva creato anche una sorta di call-center: telefonate e messaggi a tutte le ore. Gennaro De Tommaso, al secolo «Genny ’a carogna», era diventato una «leggenda» anche a Poggioreale e qualche volta lo si sentiva canticchiare i cori della Curva A che per anni ha «comandato», quando era il leader dei «Mastiffs», un gruppo ultras storico dello stadio San Paolo. Ma la polizia penitenziaria aveva capito tutto e così nel corso di un blitz lunedì scorso ha sequestrato il suo prezioso iPhone 8, più altri cinque cellulari che erano nascosti in tre celle vicine alla sua. Lui si è mostrato sbalordito della rapidità dell’azione degli agenti, ma era prevedibile che prima o poi intervenissero per una ispezione: Genny è un personaggio molto noto ma soprattutto molto influente e da qualche tempo, si ritiene da mesi, aveva la disponibilità di un telefono cellulare che qualcuno dei suoi familiari, nel corso di un colloquio, gli ha passato nascosto o nella biancheria o nelle vettovaglie. Dalla cella del padiglione Avellino dove è detenuto dal 16 luglio del 2017 non aveva mai smesso di controllare il suo gruppo criminale. Questo il sospetto della penitenziaria che ha redatto un lunghissimo verbale e un’annotazione di servizio".