Il Napoli espugna l'Olimpico sponda biancoceleste, non prende nemmeno un gol e batte la Lazio tre a zero. E già così ci sembra decisamente una buona notizia. Ma al di là di questo, esistevano moltissime altre ragioni per cui vincere questa partita era importantissimo come mettere la giusta quantità di goccine Millefiori dentro all'impasto della pastiera. Innanzitutto perchè dopo aver pareggiato e vinto in meno di tre giorni con la Juventus e non avendo pur tuttavia portato a casa alcunchè se si eccettuano le dichiarazioni di tutti i parenti, in linea ascendente e collaterale, di Higuain sul dito puntato del proprio congiunto è evidente che agli azzurri una vittoria serviva come il pane per tirare su il morale a squadra e tifosi.
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Il Napoli espugna l’Olimpico sponda biancoceleste, non prende nemmeno un gol e batte la La
Il Napoli espugna l’Olimpico sponda biancoceleste, non prende nemmeno un gol e batte la Lazio tre a zero. E già così ci sembra decisamente una buona notizia. Ma al di là di questo, esistevano moltissime altre ragioni per...
In secondo luogo, non meno determinante, perchè vincere contro la Lazio significava proteggere il terzo posto un poco meglio di come i difensori del Napoli proteggono abitualmente la propria area di rigore dopo un contropiede avversario e provare, nel contempo, a guardare al secondo posto, per adesso ancora saldamente occupato dalla Roma, con un poco meno di pessimismo e un poco più di aggressività. In tertiis - come dicevano i romani ma quelli antichi e colti, però, non quelli di oggi - perchè vincere con i biancocelesti quando i loro tifosi trascorrono la maggior parte del tempo impiegato allo stadio ad insultare portiere e difensori avversari che non a sostenere e incoraggiare i propri calciatori, può e deve servire a loro e in generale a tutti come monito: nell'anno del Signore 2017, fare i buuuu razzisti a Koulibaly oltre a essere ‘na granda figur ‘e mmerd porta pure male.
Vincere con la Lazio, però, era importante anche perchè altrimenti una persona non avrebbe dormito. Si sarebbe agitata nel sonno, girandosi e rigirandosi nel letto, imprecando in frattese stretto e chiedendo a Gesù Cristo perchè mai al momento di tirare il pallone invece di mirare la porta gli aveva fatto mirare ai lucchetti di Ponte Milvio. Sì, sto parlando di Insigne. Non si sarebbe mai perdonato quell'errore praticamente a porta vuota se il Napoli non avesse vinto.
Per fortuna sua e nostra, però, in campo c'era Hamsik. Che tutto vede e tutto aggiusta. Prima aveva messo un gol travestito da assist sul piede di Callejon per farlo tornare a segnare, poi, nel secondo tempo, ha iniziato a distribuire raffinatezze a destra e a manca per provare a far andare in porta i suoi piccerilli là avanti. Ok, con Mertens non ha funzionato ma con Insigne sì. E non è un caso che uno dei due gol segnati da Lorenzo sia stato messo a segno con al braccio la fascia da capitano. Un passaggio di consegne? E' presto per dirlo. Quel che è certo è che per vedere lo 'spettacolo' non bisogna andare al circo come dice Allegri. Basta andare allo stadio. A vedere il Napoli però! Il Mattino.
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