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Due legni, due infortuni e un gol subito su rimpallo: Napoli stroncato dalla sorte

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Napoli Empoli, la cronaca

Giovanni Ibello

Napoli Empoli, la cronaca del match

Non è semplice avere ragione dell'Empoli, una squadra che -  malgrado il modesto lignaggio - ha racimolato tanti punti e lo ha fatto con un calcio identitario, un calcio che non ha paura di esprimersi. Il primo tempo, per la verità, è abbastanza interlocutorio e segue il copione previsto nella vigilia: la banda Spalletti fa la partita con i toscani che, sul versante opposto, non rinunciano a offendere.

Napoli-Empoli, la cronaca

Due legni, due infortuni e un gol subito su rimpallo: Napoli stroncato dalla sorte- immagine 2

 

Al 23' Elmas sfiora il gol con un tiro dal limite dell'area che scheggia la traversa. Al 40' invece è Lozano a flirtare con il tabellino. Il suo tiro in progressione però è tanto potente quanto centrale: Vicario smanaccia non senza difficoltà. A un minuto dal "rompete le righe" Insigne recupera la sfera sull'out di sinistra e calcia a giro sul secondo palo. Il pallone fa la barba al montante e poi si spegne, laconicamente, sul fondo del campo. Peccato per Piotr Zielinski. Il polacco lascia il terreno di gioco al minuto 21. Problemi respiratori per lui, speriamo nulla di grave. Molto bene invece Ounas (almeno nella prima frazione), anche se a volte un po' evanescente. L'algerino brilla sulla trequarti, disegna calcio, ma marca visita quando c'è da affondare la lama nella carne dell'avversario. Da rivedere Mertens e Lozano. Polveri bagnate per loro.

Secondo tempo - Il Napoli parte con convinzione, ma senza pungere. Si ripete, in un certo senso, il copione della prima frazione. Eppure è l'Empoli a rendersi pericoloso: al 51' Cutrone brucia Juan Jesus e impegna Ospina con un tiro incrociato. Sette minuti più tardi ci pensa Parisi a creare qualche rogna alla retroguardia azzurra. Il terzino toscano sfonda sulla sinistra e calcia verso la porta di Ospina: esterno della rete. Al 60' il Napoli trova il vantaggio con Juan Jesus, ma è solo un'illusione. Il brasiliano infila Vicario con un colpo di tacco, peccato che l'arbitro fermi tutto: il fuorigioco strozza nella gola l'urlo del Maradona. Poi la doccia gelata. Sugli sviluppi di un corner Anguissa respinge di testa sulla nuca di Cutrone: il rimpallo fa carambolare la palla nella porta dei padroni di casa. Gelo siderale. Due minuti più tardi Petagna si gira in un fazzoletto di campo e calcia verso la porta di Vicario. La palla si stampa sul palo! Tredicesimo legno per gli azzurri, che sfortuna! Finisce così, con Elmas che lascia il campo dolorante e uno stadio intabarrato dal freddo e dal dolore. Stavolta sono lacrime.

A cura di Giovanni Ibello