Il “piccolo” Napoli domina: la strategia di ADL fondata sul progetto – Repubblica

In un calcio sempre più dominato da modelli aziendali globali, il Napoli di Aurelio De Laurentiis rappresenta un’eccezione che sfida le più grandi società del mondo. Ne fa un analisi l'edizione odierna de La Repubblica.

Il Napoli "familiare" vince sulle società imprenditoriare: il progetto vincente di De Laurentiis

"Negli ultimi anni la gestione del Calcio Napoli da parte di Aurelio De Laurentiis è stata spesso vista come limitata, troppo legata a un modello familiare poco aperto al mercato e privo di un management strutturato. Tuttavia, il recente successo con la conquista del quarto scudetto ha rilanciato il valore di questo approccio. Le imprese familiari, che rappresentano il 90% di quelle italiane, hanno diversi vantaggi: rapidità nelle decisioni, forte coesione interna, attenzione alla reputazione e una visione di lungo periodo, soprattutto legata alla trasmissione ereditaria dell’attività. Nel caso del Napoli, la gestione diretta ha permesso di creare un legame profondo con il territorio e i tifosi, come dimostrano le immagini festose dopo lo scudetto. Questo legame si traduce anche in benefici per l’economia locale, in termini di occupazione e relazioni con le istituzioni, come per i progetti legati allo stadio e al centro sportivo. Nel calcio, dove la ricerca e sviluppo contano meno rispetto ad altri settori, sono la visione e il carisma dell’imprenditore a fare la differenza. In definitiva, il modello “piccolo è bello” può ancora vincere. E Napoline è la prova. Si pensi al rinnovo di Antonio Conte. Un’ operazione di amorevole convincimento, di seduttivo ammaliamento in cui Aurelio De Laurentiis con la forza dei suoi progetti, la città, la squadra, le famiglie del presidente e dell’allenatore hanno contribuito regalare a Napoli la permanenza di uno dei più forti “mister” al mondo. Addirittura battendo sul tempo la multinazionale Juventus, la sua potenza, le sue illimitate risorse, i suoi manager, le sue strutture, i suoi soldi. E anche i suoi debiti".

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