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De Giovanni perplesso: “Il silenzio della società dopo Napoli-Verona mi ha spaventato”

Domenico Riemma

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” sulla mancata qualificazione in Champions del Napoli è intervenuto Maurizio De Giovanni, scrittore. De Giovanni perplesso: “Il silenzio della società dopo Napoli-Verona mi...

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” sulla mancata qualificazione in Champions del Napoli è intervenuto Maurizio De Giovanni, scrittore.

De Giovanni perplesso: "Il silenzio della società dopo Napoli-Verona mi ha spaventato"

Queste le sue parole: "Dopo la gara contro il Verona io mi sono ritrovato di fronte a una squadra con 3 componenti, cioè calciatori, tecnico e società. Normalmente, purtroppo, è capitato spesso che si verificassero fratture tra queste componenti. Ma tali fratture vedevano 2 componenti coese contro una terza. In quella partita io non mi sono riconosciuto in nessuna di queste componenti".

Sui calciatori 

"Non posso pensare che giocatori nazionali, gente di 30 anni, che ha vissuto partite molto più importanti di quella come Insigne, Manolas, Fabian Ruiz o Lozano, possano giocare in maniera imbelle, priva di ogni spirito combattivo".

Sull'allenatore 

"L’allenatore è stato silenzioso e non partecipe alla partita, contrariamente al suo solito. Questa partita poi l’ha proprio sbagliata, inanellando una serie di errori preoccupanti. Il silenzio della società mi ha spaventato. Da tifoso mi sono ritrovato solo".

Una spiegazione?

"Non ho elementi e contrariamente al mio mestiere da giallista non ho voglia di capire cosa sia avvenuto realmente. Non so se sia accaduto qualcosa, in maniera più o meno plateale. Io voglio che qualcuno chieda scusa, mi basta questo".

Vorrei delle scuse

"So che il 90% delle volte ci verrebbero dette cose parziali, però qualcuno che mi chieda scusa come tifoso per quello che è successo dovrebbe esserci. Visitate siti, ascoltate le radio, comprate i siti. Voi causate il mio fatturato e andrebbe spiegato perché, nella partita più facile del mondo, non si è vinto. Io sono ancora fermo lì, non riesco ad appassionarmi all’allenatore nuovo, ai giocatori nuovi. Io sono ancora fermo, purtroppo per me, anche perché mi sto perdendo una parte carina da seguire. Quando penso a questa squadra penso a un amico che mi ha tradito".