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Napoli, maxi causa risarcitoria contro Douglas Costa e la Juventus: i fatti

Napoli, maxi causa risarcitoria contro Douglas Costa e la Juventus: i fatti

L'edizione odierna de Il Mattino ha annunciato una maxi causa risarcitoria della città di Napoli contro Douglas Costa e la Juventus

Redazione

L'edizione odierna de Il Mattino ha annunciato una maxi causa risarcitoria della città di Napoli contro Douglas Costa e la Juventus promossa dall'avvocato Angelo Pisani per i fatti accaduti durante i festeggiamenti per la vittoria dello Scudetto. In quella occasione, il calciatore bianconero ha condiviso alcune immagini diffamatorie per il Napoli tra cui anche due barre su cui erano riportati i nomi di Maurizio Sarri e Lorenzo Insigne .

"Abbiamo predisposto l'invito alla negoziazione assistita destinata alla Juventus ed al giocatore, oltre a tutti coloro che hanno condiviso sui social i commenti e i cori incivili. Chi vuole, può aderire alla maxi causa risarcitoria, dove viene chiesto un indennizzo di danno personale e di immagine quantificabile in 5mila euro per ciascun tifoso. Siamo stanchi e avviliti e se abbiamo deciso di adire le vie legali, è perché tanti napoletani hanno chiesto di approfondire tale vicenda». Oltre alla querela per i responsabili, è prevista una moltitudine di azioni risarcitorie per ogni cittadino napoletano che si costituirà in giudizio. «Ci basiamo sul principio di grave responsabilità dell'autore dell'offesa e per la sua scorretta condotta in danno altrui. Dovranno pagare i calciatori e la società per la responsabilità oggettiva. I tempi sono quelli previsti dalla legge, quindi 30 giorni dal momento in cui i convenuti riceveranno l'istanza risarcitoria. Senza riscontri, al 31esimo giorno notificheremo l'atto di citazione e partirà l'iter di un vero giudizio civile".

Intanto, l'avvocato Carlo Claps, Presidente del Comitato per la difesa e la tutela dei tifosi, ha scritto anche al Calcio Napoli e alla Federazione invitando a far cadere questo silenzio intorno alla vicenda.

"È inspiegabile il silenzio della Federcalcio di fronte a un atteggiamento così arrogante e presuntuoso: per la legge gli scudetti sono 34 e non 36 (come esternato da Chiellini, giocatore della Nazionale, e dell'amministratore delegato Marotta). Se esiste una normativa che riguarda le offese di natura razzista e territoriale, ci chiediamo perché l'esposizione ufficiale e impropria di titoli, debba passare impunita agli occhi delle massime istituzioni calcistiche, che hanno ispirato le note sentenze di Calciopoli. Lo Stadium è di proprietà del club, che è direttamente responsabile: di fronte al persistere di tali irregolarità chiediamo sanzioni come ammende e chiusura dell'impianto".