Sui calciatori trasformati dal nuovo assetto tattico
—"Con il nuovo assetto, più nelle corde non solo di Conte ma evidentemente anche della squadra, la grande differenza è sugli esterni. Neres e Lang non sono più oggetti misteriosi: brilla soprattutto il brasiliano, che in verità già l’anno scorso aveva dato il suo contributo, ma anche l’olandese trova spazio. A centrocampo, invece, il "risparmio" numerico è pressoché essenziale, dati i tanti infortuni che costringono il tecnico salentino a non avere alternative alla coppia formata da Lobotka e McTominay, con l'olandese costretto a tornare a un lavoro di maggiore interdizione rispetto al suo recente passato. Con lo stesso modulo, il Napoli ha regolato Atalanta e Roma: due snodi per nulla banali, specie perché i campioni d’Italia ci arrivavano, apparentemente, sul punto di sbandare. Adesso c’è da capire cosa succederà nelle prossime settimane".
Su cosa servirà a gennaio
—"Come cambia il mercato? Tra un mese e un giorno, il grande valzer della campagna acquisti aprirà i battenti. Intanto c’è da capire se e quanto il Napoli potrà operare, ma da Castel Volturno hanno rispedito al mittente le preoccupazioni degli ultimi giorni. Poi, soprattutto, c’è da valutare dove converrebbe investire: modulo o no, un centrocampista serve comunque come il pane. De Bruyne è più vicino di Anguissa al rientro, ma non è ancora pronto, in più si è aggiunta la grana Gilmour. A Roma, Conte aveva in panchina il solo Elmas, oltre a Vergara: troppo poco per gestire le rotazioni, indispensabili visti i tanti impegni. Da Udine, per ora, hanno chiuso le porte alla cessione di Arthur Atta, in Inghilterra resta calda la pista Kobbie Mainoo, a Milano c’è Davide Frattesi che non tocca più palla: tutti nomi potenzialmente utili per un innesto indispensabile".
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