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I sette tocchi di Khvicha sono già l’epica del calcio: Gasp, parole da “pugile suonato”

Kvara
Dopo Napoli-Ataltanta, Gasperini e le sue opinioni "rivedibili"

Giovanni Ibello

Proviamo a soffermarci un attimo sulle recenti dichiarazioni di Gian Piero Gasperini. Tra le tante parole biasciacate a denti stretti (stretti dalla frustrazione, sia ben chiaro), il tecnico atalantino conferma tutte le sue difficoltà quando è chiamato a commentare le prestazioni del Napoli, compagine che a quanto pare gli risulta indigesta in tutte le salse. Ma ci vuole tanto ad ammettere che Kvara e compagni hanno dominato dall'inizio alla fine? Ma poi - perdonerete l'intervento a gamba tesa - al di là di ogni partigianeria, al cospetto di un gol maradoniano bisogna solo tacere, togliersi il cappello e accendere un cero a Eupalla. Ringraziare ogni dio, esistente, esistito o immaginario, per avere avuto il privilegio di vederlo live. Forse non siete consapevoli che i sette tocchi di Khvicha sono già un classico contemporaneo, stanno dentro l'epica del calcio e presto riempiranno le pagine della letteratura sportiva.

Dopo Napoli-Ataltanta, Gasperini e le sue opinioni "rivedibili"

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Ora parliamo di cose più frivole e torniamo ai freddi resoconti dei numeri. Lo scout della partita dice 18 tiri a 6 (per non parlare del dato sul possesso palla, dato non virtuale), praticamente il triplo degli abbacinati atalantini. La verità è che Gasperini è venuto a Napoli a rinnegare il suo calcio, e comunque, pur avendo perso la faccia, pur avendo rinunciato alla sua identità, è uscito dal catino di Fuorigrotta con zero punti all'attivo (e zero nel doppio confronto tra andata ritorno). Poi, arrivato davanti ai microfoni dei media, ha detto che il Napoli non ha tirato tanto in porta e che l'Atalanta già pregustava la vittoria. Ebbene sì, lo ha detto davvero. Ha praticamente scritto una novella in diretta televisiva per non ammettere quello che hanno visto tutti: che di fronte a questo Napoli sono tutti pugili suonati, lui per primo. E si sa, quando si prendono botte alla testa... bisogna avere un po' di pazienza.

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