Insigne. All'ultimo respiro. Il Napoli batte il Liverpool e vola al primo posto nel girone Champions. Sembrava impossibile, invece è bellissimo il miracolo di gioco e sofferenza.
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Napoli, adesso nulla è impossibile: perché è la vittoria di Ancelotti
Insigne. All’ultimo respiro. Il Napoli batte il Liverpool e vola al primo posto nel girone Champions. Sembrava impossibile, invece è bellissimo il miracolo di gioco e sofferenza. Ancelotti ha sorpreso ancora una volta schierando il...
Ancelotti ha sorpreso ancora una volta schierando il centrale Maksimovic al posto dell'esterno Hysaj. Ha così puntellato ulteriormente la difesa per affrontare il tridente del Liverpool e infatti pericoli non ne sono stati corsi. L'organizzazione è stata vicina alla perfezione e a un paio di sbavature è stato posto immediato rimedio da una squadra che ha giocato a un livello nettamente superiore rispetto alla partita contro la Juventus. Ha attaccato con ordine e si è coperta bene (con un solo errore commesso da Koulibaly che si è fatto ammonire dopo 25' per un fallo nella metà campo avversaria: il giallo c'era, piuttosto Kassai - l'arbitro dei nefasti ricordi per Ancelotti - ha graziato Albiol), seppure sia arrivata al tiro in due sole circostanze nel primo tempo, con Insigne e Milik, che ha fatto valere la sua fisicità contro Gomez e Van Diijk.
Una percentuale al tiro bassa considerando la percentuale del 57 per cento di possesso palla ma il Napoli ha giocato molto meglio rispetto al Liverpool, annullando sul campo - come auspicava Ancelotti e temeva Klopp - la differenza di fatturati. I Reds hanno avuto un atteggiamento cauto, aspettando l'avversario per tentare di colpirlo in contropiede, però gli azzurri sono stati compatti a centrocampo, dove ha giganteggiato come al solito Allan e Hamsik ha giocato con ordine, andando in difficoltà soltanto negli ultimi venti minuti quando è affiorata la stanchezza e si è trovato a fronteggiare due avversari. Il dominio è stato assoluto, quello di una grande squadra che aveva superato il blackout di Torino anche con il sostegno del San Paolo, non pieno ma caldo, consapevole che quella di ieri era una notte cruciale per il destino europeo del Napoli.
Alta l'intensità anche nella ripresa, con sette azzurri nella trequarti del Liverpool per cercare il gol e una difesa solidissima (solo un'uscita di Ospina su Salah). La pressione è stata ancora più forte. Milik ha sprecato una ghiotta chance, ricevendo anche il richiamo di Insigne che aspettava che il polacco gli restituisse la palla. Il Liverpool ha dato la sensazione di volere gestire il risultato perchè si esponeva poco, dunque Ancelotti ha compiuto l'azzardo inserendo Mertens e Verdi per l'assalto col 4-2-4, a cui ha partecipato perfino Koulibaly perchè c'era un solo obiettivo da centrare, correndo tutti i rischi del caso. In questo palpitante finale vi sono stati il tiro dello straordinario Callejon - non sa cos'è la stanchezza e riesce ad essere lucido fino all'ultimo istante - respinto da Gomez quasi sulla linea di porta e la traversa di Mertens. Sembrava invalicabile quel muro. Ma a un minuto dalla fine il Napoli ha spiazzato la retroguardia del Liverpool, con la combinazione Mertens-Callejon finalizzata da Insigne solo davanti ad Alisson. E' esplosa la gioia di Lorenzo, corso sotto la curva con la sua carica di entusiasmo e con la fascia di capitano e che aveva appena ricevuto da Hamsik.
Sembrava maledetta questa Coppa, con le traverse di Insigne a Belgrado e di Mertens al San Paolo. E invece è arrivato quel tocco a spingere il Napoli verso il primo posto nel girone. Dopo 180 minuti gli azzurri precedono due squadroni, Paris St. Germain e Liverpool. Sarà dura fino all'11 dicembre, ultima partita del girone, quella che gli azzurri giocheranno ad Anfield Road, ma gli uomini di Ancelotti hanno confermato di avere una caratura internazionale e di poter giocarsela contro qualsiasi avversario, se non si lasciano sopraffare dalla tensione come è accaduto a Torino. E poi c'è un fuoriclasse in panchina che sa dare scacco matto alle grandi. Peccato solo per quel colpo a vuoto di sabato scorso.
La Champions ripartirà il 24 al Parco dei Principi, dove ieri sera il Paris St. Germain ha travolto la Stella Rossa: sei reti, una tripletta di Neymar. Sembra un avversario insuperabile, però il Napoli vuole stupire e regalarsi un'altra notte di gioia come quella a Fuorigrotta. Una squadra bella e ricca di orgoglio che ha fatto esplodere di felicità Napoli dando fiducia per il futuro. Si chiude una duegiorni Champions felicissima per le italiane, con 4 vittorie su 4: non accadeva dal 2005 e questo è un felice segnale di ripresa nell'anno che ha visto l'Italia non partecipare ai Mondiali. Il Mattino.
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