Sul fronte difensivo spicca l’acquisto di Sam Beukema dal Bologna, pagato circa 31 milioni. L’olandese, già protagonista in Serie A, ha caratteristiche perfette per Conte: aggressivo, attento nell’uno contro uno e disciplinato tatticamente. Insieme a Buongiorno o Rrahmani forma una coppia centrale solida, con Di Lorenzo e Spinazzola a completare la linea a quattro.
Altri rinforzi riguardano la porta e le rotazioni: Vanja Milinkovic-Savic è arrivato in prestito dal Torino per dare respiro a Meret.
Le partenze che hanno cambiato il volto del Napoli
—Naturalmente, il mercato in entrata è stato condizionato dalle cessioni. L’addio più pesante resta quello di Victor Osimhen, ceduto al Galatasaray dopo mesi di incertezza sul suo futuro. Il nigeriano era stato il simbolo dello scudetto, e la sua partenza ha imposto al club di ripensare completamente l’attacco.
Non meno rilevante l’uscita di Khvicha Kvaratskhelia, passato al Paris Saint-Germain già a gennaio 2025. Senza di lui, il Napoli perde un’arma devastante nell’uno contro uno e nella capacità di spaccare le partite con le accelerazioni.
Tra gli altri addii, spiccano quelli di Natan (finito al Betis), del portiere Caprile (Cagliari) e di vari giocatori mandati in prestito come Lindstrom, Ngonge e Simeone. Tutti movimenti che hanno alleggerito la rosa e permesso a Conte di modellare un gruppo più funzionale alle sue idee.
La nuova formazione tipo
—La formazione di Conte:
Questa struttura permette al Napoli di avere compattezza in fase di non possesso e grande capacità di ribaltare l’azione con verticalità. È un sistema che porta la firma di Conte: aggressività, equilibrio, sfruttamento delle fasce e centralità del centravanti.
Punti di forza
—Il nuovo Napoli ha diversi punti di forza. La presenza di De Bruyne alza immediatamente il livello di qualità e leadership; l’arrivo di Beukema e la crescita di Buongiorno, e la conferma di Rrahmani garantiscono una difesa affidabile; Højlund, seppur giovane, ha margini di crescita enormi.
Tuttavia, restano delle incognite. Senza Osimhen e Kvaratskhelia, il peso dell’attacco ricade su Højlund e sulle giocate dei centrocampisti. Politano e Lang dovranno aumentare il numero di gol e assist, mentre McTominay e Anguissa saranno chiamati a un lavoro doppio tra copertura e inserimenti.
Obiettivi stagionali
—Con questo assetto, il Napoli punta a restare competitivo su più fronti. In Serie A l’obiettivo è confermarsi, consapevoli che la concorrenza di Inter, Milan e Juventus sarà agguerrita. In Champions League, Conte vorrà portare la squadra almeno ai quarti, sfruttando la maggiore esperienza internazionale portata dai nuovi arrivi.
Il progetto appare chiaro: rinnovare senza stravolgere, puntando su giocatori che possano garantire subito rendimento e su giovani pronti a crescere sotto la guida di un allenatore esigente come Conte.
Conclusioni
—Il Napoli 2025/26 è una squadra diversa, più fisica e verticale, meno dipendente dalle giocate individuali e più costruita sul collettivo. Le partenze di Osimhen e Kvaratskhelia hanno imposto scelte coraggiose, ma il mercato ha consegnato a Conte un gruppo equilibrato, con un mix di esperienza internazionale e giovani di prospettiva.
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