Un mercato da protagonista
—I nomi nuovi sono tanti, e di spessore. Il colpo mediatico è stato senza dubbio Kevin De Bruyne: arrivato a parametro zero dal Manchester City, il belga porta in Serie A un bagaglio di esperienza internazionale e qualità tecnica che difficilmente hanno pari. Pur avendo 34 anni, De Bruyne ha ancora i tempi di gioco e la visione che lo rendono uno dei migliori playmaker al mondo. Inserito nella linea dei quattro centrocampisti offensivi, fungerà da regista avanzato, pronto a dialogare con Højlund e a sfruttare gli inserimenti delle mezzali.
Accanto a lui troviamo un altro volto nuovo: Rasmus Højlund, in prestito dal Manchester United. L’attaccante danese ha caratteristiche ideali per il calcio di Conte: fisico, profondità, capacità di giocare spalle alla porta e di attaccare lo spazio. Non sarà Osimhen, ma può diventare un punto di riferimento credibile per un Napoli che vuole mantenere un’impronta offensiva senza perdere equilibrio.
Sul fronte difensivo spicca l’acquisto di Sam Beukema dal Bologna, pagato circa 31 milioni. L’olandese, già protagonista in Serie A, ha caratteristiche perfette per Conte: aggressivo, attento nell’uno contro uno e disciplinato tatticamente. Insieme a Buongiorno o Rrahmani forma una coppia centrale solida, con Di Lorenzo e Spinazzola a completare la linea a quattro.
Altri rinforzi riguardano la porta e le rotazioni: Vanja Milinkovic-Savic è arrivato in prestito dal Torino per dare respiro a Meret.
Le partenze che hanno cambiato il volto del Napoli
—Naturalmente, il mercato in entrata è stato condizionato dalle cessioni. L’addio più pesante resta quello di Victor Osimhen, ceduto al Galatasaray dopo mesi di incertezza sul suo futuro. Il nigeriano era stato il simbolo dello scudetto, e la sua partenza ha imposto al club di ripensare completamente l’attacco.
Non meno rilevante l’uscita di Khvicha Kvaratskhelia, passato al Paris Saint-Germain già a gennaio 2025. Senza di lui, il Napoli perde un’arma devastante nell’uno contro uno e nella capacità di spaccare le partite con le accelerazioni.
Tra gli altri addii, spiccano quelli di Natan (finito al Betis), del portiere Caprile (Cagliari) e di vari giocatori mandati in prestito come Lindstrom, Ngonge e Simeone. Tutti movimenti che hanno alleggerito la rosa e permesso a Conte di modellare un gruppo più funzionale alle sue idee.
La nuova formazione tipo
—La formazione di Conte:
Questa struttura permette al Napoli di avere compattezza in fase di non possesso e grande capacità di ribaltare l’azione con verticalità. È un sistema che porta la firma di Conte: aggressività, equilibrio, sfruttamento delle fasce e centralità del centravanti.
Punti di forza
—Il nuovo Napoli ha diversi punti di forza. La presenza di De Bruyne alza immediatamente il livello di qualità e leadership; l’arrivo di Beukema e la crescita di Buongiorno, e la conferma di Rrahmani garantiscono una difesa affidabile; Højlund, seppur giovane, ha margini di crescita enormi.
Tuttavia, restano delle incognite. Senza Osimhen e Kvaratskhelia, il peso dell’attacco ricade su Højlund e sulle giocate dei centrocampisti. Politano e Lang dovranno aumentare il numero di gol e assist, mentre McTominay e Anguissa saranno chiamati a un lavoro doppio tra copertura e inserimenti.
Obiettivi stagionali
—Con questo assetto, il Napoli punta a restare competitivo su più fronti. In Serie A l’obiettivo è confermarsi, consapevoli che la concorrenza di Inter, Milan e Juventus sarà agguerrita. In Champions League, Conte vorrà portare la squadra almeno ai quarti, sfruttando la maggiore esperienza internazionale portata dai nuovi arrivi.
Il progetto appare chiaro: rinnovare senza stravolgere, puntando su giocatori che possano garantire subito rendimento e su giovani pronti a crescere sotto la guida di un allenatore esigente come Conte.
Conclusioni
—Il Napoli 2025/26 è una squadra diversa, più fisica e verticale, meno dipendente dalle giocate individuali e più costruita sul collettivo. Le partenze di Osimhen e Kvaratskhelia hanno imposto scelte coraggiose, ma il mercato ha consegnato a Conte un gruppo equilibrato, con un mix di esperienza internazionale e giovani di prospettiva.
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