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Assurdo – Il “Coordinatore medici Serie A” dice a Fanpage che le ASL (organismi pubblici) devono uniformarsi al protocollo

tuttobasket.net

Dichiarazioni, a nostro avviso, molto gravi. Le ASL non devono curarsi dei protocolli (accordi tra privati), ma devono avere a cuore la salute dei cittadini di una determinata comunità

Giovanni Ibello

Gianni Nanni, medico sociale del Bologna e coordinatore dei medici di Serie A, ha parlato in un'intervista esclusiva a Fanpage.it e ha rilasciato alcune dichiarazioni riprese dalla nostra www. Dichiarazioni gravi a nostro parere.

"In caso di partite contro squadre nelle quali vengono riscontrati casi positivi, non sono previste procedure specifiche ma è ovvio che ci vorrebbe un'uniformità dicomportamento. Questo ce lo aspettiamo da parte delle autorità territoriali. Nel caso di Napoli-Genoa entrambe le squadre si sono attenute al protocollo, è chiaro che il protocollo è molto preciso e bisogna tenere presente le disposizioni di sicurezza del protocollo stesso. Se, ad esempio, all'entrata di un centro tecnico non viene misurata la temperatura a tutti quelli che entrano, questo è un problema così come non può entrare chiunque all'interno dello stesso centro tecnico. Se alcuni spogliatoi o strutture che si trovano all'interno del centro tecnico, frequentate dal gruppo squadra, non sono idonee, areate e sanificate, questo è un altro problema". 

Dice Nanni a inizio intervista "ci aspettiamo uniformità dall'autorità territoriale". Ok, è una frase estrapolata da una discussione più ampia e questo, in linea di principio, non andrebbe fatto mai...  eppure - anche se non facciamo i processi alle intenzioni (a differenza del giudice sportivo) - lasciateci dire che questa frase è di senso compiuto e molto grave. Cosa vuol dire "ci aspettiamo uniformità dall'autorità territoriale?".  Le autonomie locali emettono provvedimenti amministrativi per garantire il bene della collettività che esse rappresentano. La ASL interviene sulla base dei riscontri epidemiologici, di certo non si cura degli accordi tra privati. Come può, pertanto, una azienda sanitaria locale (che ha come proposito, ripetiamo, la tutela della salute pubblica) prendere ordini da una associazione di natura privata qual è la Lega Calcio o magari la FIGC? L'arroganza del potere non può frenare la libera informazione.