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Monica Scozzafava, nel suo editoriale per il “Corriere del Mezzogiorno”, scrive del ritiro di Dimar

Monica Scozzafava, nel suo editoriale per il “Corriere del Mezzogiorno”, scrive del ritiro di Dimar

Monica Scozzafava, nel suo editoriale per il “Corriere del Mezzogiorno”, scrive del ritiro di Dimaro appena conclusosi: “Il ritiro più lungo della mia vita, aveva detto Dries Mertens al termine del ventitreesimo giorno di...

Redazione

Monica Scozzafava, nel suo editoriale per il "Corriere del Mezzogiorno", scrive del ritiro di Dimaro appena conclusosi:

"Il ritiro più lungo della mia vita, aveva detto Dries Mertens al termine del ventitreesimo giorno di «clausura» a Dimaro; prima di lui la signora Callejon aveva fatto un post nostalgico sull’assenza prolungata del marito. Fatto sta che al «rompete le righe» di martedì scorso i giocatori si sono sentiti «liberi» (finalmente) di raggiungere le proprie famiglie in vacanza. Oggi si ricomincia e all’orizzonte ci sono altri sei giorni di ritiro tra l’Audi Cup e l’amichevole in Inghilterra. Dal 1 al 6 agosto i «monaci» azzurri saranno di nuovo in «clausura». Lo ha deciso Sarri, allenatore di vecchio stampo che vuole una partenza sprint per i preliminari di Champions e l’avvio di stagione. Il lavoro effettuato in Trentino è stato poi così diverso da quello dello scorso anno? Diverso a tal punto da sovvertire gli avvii tiepidi tipici delle squadre di Sarri (due punti nelle prime tre gare due anni fa, pareggio con il Pescara l’anno scorso)? L’ultima amichevole dell’estate in Val di Sole (il Napoli ne ha sostenute quattro) non ha dato segnali confortanti. La squadra contro il Chievo è apparsa pesante sulle gambe e naturalmente imballata dai carichi di doppie sedute reiterate. E allora, ritiro lungo equivale davvero a partenza a razzo? È possibile, addirittura probabile, che la differenza non sta nel tipo di lavoro svolto, ma proprio nel concetto di «clausura». Squadra completa, nessun addio eccellente a rompere la serenità del ritiro (l’anno scorso ci aveva pensato Higuain), tutti per uno senza se e senza ma. Una condizione mentale e quindi anche fisica che va oltre la preparazione in senso stretto. I «fratelli» o «monaci» azzurri più sono insieme e più diventano forti. Di testa. E quindi di gamba. Magari la regola- Sarri è proprio questa".

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