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Mertens suona la carica. In una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport la punta del Na

Mertens suona la carica. In una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport la punta del Na

Mertens suona la carica. In una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport la punta del Napoli parla da vero trascinatore in vista della prossima stagione tracciando gli obiettivi della squadra azzurra. Ecco le principali dichiarazioni del blega....

Redazione

Mertens suona la carica. In una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport la punta del Napoli parla da vero trascinatore in vista della prossima stagione tracciando gli obiettivi della squadra azzurra. Ecco le principali dichiarazioni del blega.

"Il problema è che abbiamo fatto 84 punti, espresso il più bel gioco in assoluto e battuto diversi record, ma alla fine non abbiamo vinto niente. Ma devo dire che il presidente De Laurentiis ha capito il valore di questa squadra. Ha fatto dei sacrifici, dimostrando che anche lui vuole vincere. Adesso tocca a noi, il gruppo c’è e la sua è stata un’ottima mossa".

"I 28 gol? In realtà, anch’io mi sono sorpreso, anche perché ho cambiato ruolo, sono diventato attaccante. Ma credo che chiunque giochi centravanti è destinato a segnare tanti gol, perché il gioco di Sarri esalta la fase offensiva, c’è sempre la giocata che ti porta a concludere. A volte la disgrazia di un compagno (Milik ndr) può aiutarti, può modificare le cose. A me ha cambiato il ruolo, Sarri ha avuto quest’intuizione e credo che nemmeno lui abbia mai pensato che potessi rendere tanto. E, poi, c’è un altro particolare. Io non avevo mai giocato con continuità, una volta trovata ho avuto modo di esaltare le mie qualità. Nei primi tre anni mi è capitato di giocare una partita, di segnare anche una doppietta e di ritrovarmi, la domenica dopo, in panchina. Questa situazione mi ha fatto parecchio male, mi ha annoiato tanto, non mi dava la gioia di continuare".

"Tornare sulla fascia? Io non so se in futuro diverrò un allenatore, ma la sua idea d’intendere il calcio è la mia. Se mi chiedesse di tornare al ruolo originario, non mi farebbe piacere ma lo farei, perché se credi in un allenatore devi accettarne le decisioni".

"Io penso che questa squadra sia forte e abbia un grande futuro. Con questo allenatore nessuno di noi è voluto andare via, perché è un piacere lavorare con lui, il gruppo è unito e gioioso. Quest’anno possiamo fare grandi cose se resteremo tutti uniti. Scudetto? Se la Juventus si deciderà a lasciare qualcosa.. Loro sono una squadra più vecchia rispetto alla nostra che è più giovane e ha entusiasmo. La Juve ha sempre avuto qualità, compra i migliori, ha preso Pianjc, il più forte della Roma, e Higuain, il fuoriclasse del Napoli. E questo ti fa vincere. Noi dobbiamo percorrere una strada diversa non avendo i campioni. Abbiamo tanti giocatori forti che formano una squadra forte. Quest'anno, se dovessimo confermarci, possiamo fare male a tante squadre, anche in Champions League".

"Mi è dispiaciuto, sono sincero, essere arrivato secondo per un solo gol. Chi dice che non guarda alla classifica dei cannonieri è bugiardo, perché ho sperato fino in fondo di prendereDzeko". "Higuain è un giocatore in grado di fare la differenza. Mi spiace sia andato via ma penso che se fosse rimasto io non avrei giocato centravanti. Uno del suo valore, ti fa vincere". Premium Sport.