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La meglio gioventù per l’Italia: da Meret a Kean, talenti in attesa

La meglio gioventù per l’Italia:  da Meret a Kean, talenti in attesa

Il primo segnale arrivato da Coverciano non è stato dei più incoraggianti: il più giovane di tutti – il 2001 Pietro Pellegri – ha già dovuto lasciare il ritiro della Nazionale per colpa di un acciacco...

Redazione

Il primo segnale arrivato da Coverciano non è stato dei più incoraggianti: il più giovane di tutti - il 2001 Pietro Pellegri - ha già dovuto lasciare il ritiro della Nazionale per colpa di un acciacco fisico. Se dovessimo valutare oggi la colonnina di mercurio del termometro che misura lo stato dei giovani italiani, probabilmente la troveremmo ai minimi storici. Ecco perchè è arrivato l'appello da parte del ct Mancini: 'In serie A devono giocare più giovani'. Le pareti delle stanze del centro tecnico federale alle porte di Firenze stanno tremando ancora. E per mandare un segnale forte e deciso ai club italiani, il Mancio ha inserito nella lista dei 31 convocati in vista delle gare con Polonia e Portogallo i due baby Zaniolo (1999) e Pellegri (2001). Un segnale fortissimo.

A guardare la lista dei 31 ci sarebbero dei ragazzi giovani solo sulla carta, perchè nel resto d'Europa i loro coetanei non solo sono titolari, ma addirittura sono le vere e proprie stelle. Nel gruppo chiamato da Mancini, infatti, figurano i nomi di Pellegrini e Cristante, due che un anno fa erano punti fermi di Roma e Atalanta, ma quest'anno hanno collezionato rispettivamente 46 e 98 minuti con i giallorossi. Fatte le debite proporzioni, il Psg può contare sul ventenne Mbappè che ha fatto faville all'ultimo Mondiale ed è in lizza per il Pallone d'oro, e il Real Madrid si è privato di Ronaldo con la consapevolezza di avere in rosa il ventiduenne Asensio che ha fatto gol in una finale di Champions (quella di Cardiff nel 2017 contro la Juve) e ne ha già messe due in bacheca. La statistica della nostra serie A dice che nelle prime 3 gare di campionato sono stati utilizzati solo 20 ragazzi under 21, mentre in Francia (dove però si è giocato un turno in più) il numero arriva a 52.

A far ben sperare, però, sono i risultati degli azzurrini. Perchè se è vero che la Nazionale ha clamorosamente bucato l'ultima qualificazione mondiale, le squadre giovanili sono state il fiore all'occhiello delle selezioni durante tutto il 2018. A distanza di poche settimane, infatti, l'Under 17 e l'Under 19 hanno conquistato il secondo posto nelle competizioni continentali di categoria, sconfitte in finale rispettivamente dopo calci di rigore e supplementari da Olanda e Portogallo. E' da lì che ripartirà Roberto Mancini. Nicolò Zaniolo è stato uno dei leader del centrocampo dell'Under 19, squadra dalla quale il ct spera presto di pescare anche la concretezza sotto porta di Moise Kean, il 2000 della Juventus autore di una doppietta nella finale contro il Portogallo e protagonista di un ottimo campionato un anno fa in prestito al Verona (19 presenze e 4 reti). Mancini ci spera, perchè ad oggi Kean - che è stato anche il primo 2000 ad andare a segno in serie A, due anni fa con la maglia della Juve - non ha collezionato neppure un minuto nell'arco del campionato in corso. Sulle sue orme anche il 98 del Milan Patrik Cutrone, che in questo giro è stato lasciato a disposizione di Di Biagio con l'Under 21 ma è già in odore di chiamata da parte di Mancini. Il Mattino.