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De Giovanni commovente: “Maradona sarebbe ancora vivo se fosse rimasto a Napoli”

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Così Maurizio De Giovanni a Otto Channel: le sue dichiarazioni

Giovanni Ibello

Una lunga ed esclusiva intervista a Maurizio de Giovanni è stato il nucleo dello speciale “La Domenica Azzurra”, andato in onda l’11 dicembre su OttoChannel, canale 16 della tv. Il celebre scrittore e drammaturgo ha parlato del suo ultimo libro (“Caminito, un aprile del Commissario Ricciardi”), degli impegni futuri (un nuovo libro su “Sara”, un dramma teatrale su “Sacco e Vanzetti” per Michele Placido e ancora tanto altro) ma anche di una delle sue passioni più viscerali, il Napoli e il calcio. Ecco quanto, delle sue parole, è stato evidenziato da CalcioNapoli1926.it:

Così Maurizio De Giovanni a Otto Channel: le sue dichiarazioni

De Giovanni napoli
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"Otto punti non sono pochi ma c’è ancora tanto da giocare, non possiamo spingerci più in là della constatazione che questo Napoli di Spalletti, orchestra meravigliosa, ha più fame e determinazione di quelli recenti. Non so se è più forte di quello di Sarri, la vera differenza sta proprio nella voglia di emergere dei vari Osimhen, Kvaratskhelia, Raspadori e soci. Gennaio può essere indicativo, non decisivo. Se il Napoli dovesse uscire indenne o quasi allora dovrebbe poi assumersi la responsabilità di essere a un passo dalla storia. L’anti-Napoli potrebbe essere il Milan, più che la Juventus. Sulle vicende giudiziarie dico solo che è terribile che nessuno, anche per il caso D’Onofrio, si sia dimesso e da tifoso e cliente del sistema calcio esigo che chi ha sbagliato paghi, anche severamente. Sugli sconci arbitrali dovremo essere vigili, perché questo campionato si giocherà punto a punto con le avversarie, e il “Maradona” dovrà essere il nostro fortino, dal momento che, Juve a parte, tutte le big verranno a Napoli nel girone di ritorno".

Sul derby con la Salernitana

Lo scrittore ha parlato anche del prossimo derby con la Salernitana, dopo le polemiche passate che lo hanno visto protagonista. "Credo che sia orribile che ci sia una rivalità che va oltre il campanile, tremendo che si invochi una catastrofe naturale che investirebbe, peraltro, gran parte del territorio salernitano. Quando due popoli fratelli, che hanno la stessa cultura, che parlano una lingua analoga, che sono a 40 km di distanza, si insultano in quel modo è molto triste, è una mortificazione. Ribadisco il concetto: quando certi cori, certe offese, arrivano dal Sud a me fanno più male e non ne capisco i motivi. Io amo i miei lettori salernitani e tifo per la Salernitana in quanto campano. Sono felice se resta in serie A o se fa cose migliori, come tengo per il Benevento, per la Casertana e per l’Avellino. Dovremmo fare sinergia tra di noi, auspico un’alleanza tra Napoli e Salernitana. Gli insulti, in quanto napoletano, non li accetto e ho difficoltà ad andare dove sono odiato".

La chiosa su Maradona

Infine Maurizio de Giovanni ha rivolto un pensiero anche a Maradona. "E’ stato un eroe, un uomo squadra, ci ha insegnato che si può vincere anche qui, dove regnano pessimismo e divisioni. Al di là delle sue magiche doti individuali, lui ha sempre difeso il gruppo, non ha mai rimproverato i compagni come vediamo fare a certi conclamati campioni di oggi, ha migliorato il valore dei suoi colleghi. La sua lezione è viva per noi, dal momento che spesso siamo divisi, non sappiamo fare squadra, facciamo scappare le nostre eccellenze. Dobbiamo ancora imparare da lui. Se fosse rimasto a Napoli amo pensare che sarebbe ancora vivo, circondato dall’amore di Diego jr ma anche di una città intera che lo ama ancora in modo tenero".