L'ex direttore generale del Napoli Pierpaolo Marino ha concesso una lunga intervista ai microfoni di Tuttosport. Ecco i passaggi salienti evidenziati dalla redazione di CalcioNapoli1926.it: "Cinque anni bellissimi in azzurro, poi il proprietario decise che voleva fare il manager. Mi fa firmare un contratto per altri cinque anni, con tanto di premio Uefa per ciò che era fatto fino a quel momento, solo che andiamo a giocare in casa dell’Inter e succede un inferno...
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Marino: "Napoli fu vicino a Lewandowski e Modric, Hoffer un errore. De Laurentiis scatenò l’inferno"
L'ex DG del Napoli Pierpaolo Marino racconta gli anni in azzurro tra soddisfazioni e rimpianti fino alle sue dimissioni
De Laurentiis aveva già cominciato a prendere le decisioni senza consultarmi. Così aveva chiamato Donadoni. Giochiamo a Milano e all’intervallo stiamo sotto due e zero. De Laurentiis piomba negli spogliatoi e urla: “Mister, tolga subito De Sanctis e faccia giocare Iezzo! E lei, Marino, come ha fatto a prendere uno come De Sanctis?” Succede tutto davanti ai giocatori, a me, a Donadoni che mi fa segno di non ribattere per evitare altri problemi… Fatto sta che Donadoni non cambia il portiere, perdiamo due a uno, ma io a fine partita rassegno le dimissioni.
Poi col tempo mi sono preso le mie soddisfazioni. A Napoli arriva Mazzarri, un ottimo ottimo allenatore che valorizza tutti i giocatori che avevo preso io e l’anno dopo, con l’aggiunta di Cavani, lotta per lo scudetto. Evidentemente certe scelte non erano così sbagliate".
Errori e rimpianti: "Diciamo che ho qualche rimpianto. Avrei potuto prendere Lewandowski e ci andai molto vicino. Stessa cosa con Modric. Il mio errore più grande? Quando ho preso Hoffer. Non capiva la lingua, non ci fu verso di farlo integrare".
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