Diego Armando Maradona Junior ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato:
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Maradona Jr: “Di mio padre sottolineano solo gli errori. Portare il suo cognome è stato difficile”
Maradona Jr al Corriere dello Sport: "Di mio padre sottolineano solo gli errori. Portare il suo cognome è stato difficile"
Sul rapporto con il padre:"Il mio rapporto con mio padre fino ai trent’anni è stato un rapporto che non c’è stato. Carte bollate, udienze di tribunali, cose brutte. Anche se qualche contatto lo avevamo avuto, anche positivo. Però poi, a ventinove anni e mezzo, ho avuto il piacere di potermi ricongiungere con mio padre, di ricominciare la nostra vita".
Sui ricordi del primo incontro: "Lo avevo visto la prima volta a Fiuggi a diciassette anni. Ho un ricordo bello perché lui mi trattò bene, facemmo una chiacchierata di un’ora circa e fu bellissimo. Io rimasi molto impressionato, favorevolmente. Però poi il rapporto non continuò".
Sul ricongiungimento:"Io l’ho rincontrato il 24 agosto del 2016. A Buenos Aires, perché ero un partecipante della versione argentina di “Ballando sotto le stelle”. Mi chiamò e mi disse che aveva voglia di incontrarmi e di parlare con me. Voleva risolvere questa situazione nella maniera migliore, perché lui aveva capito che in questi anni aveva sbagliato. Mi chiedeva se io avevo voglia di ricominciare ad essere una famiglia. Io ne avevo voglia, eccome. Adesso ci sentiamo quotidianamente, già da un anno e mezzo. Parliamo tanto e sono contento del rapporto che abbiamo ritrovato".
Sull'uomo Maradona:"Lui, a differenza di come lo dipingono, è una persona molto dolce, molto legata alla sua famiglia. E’ un uomo molto buono, un giocherellone. Purtroppo quando si parla di mio padre la gente tende sempre a sottolineare le cose, anche sbagliate, che ha fatto nella sua vita passata. A me, invece, ciò che piace più di mio padre è il fatto che lui sia veramente molto buono. A volte troppo".
Sulla sua infanzia a Napoli:"La pressione è stata tanta, anche perché io ho scelto subito di giocare al calcio. Ho scelto io, lo sottolineo, perché mia madre spingeva per il nuoto, una cosa che non ho mai voluto fare. E’ stata molta la pressione, quando giocavo, anche perché tutti speravano e credevano di rivedere in me quello che era lui. Una cosa impossibile, perché se qualcuno mi trova un altro Maradona nel mondo, gli stringo la mano. La pressione sotto questo punto di vista è stata tanta. Ma anche l’amore. I napoletani con me si sono sempre comportati bene e mi hanno fatto sempre sentire uno di loro. Napoli è casa mia".
Sul primo abbraccio con Maradona:"Anche la prima volta a Fiuggi mi abbracciò. Però mi è rimasto impresso il primo abbraccio che ci siamo dati adesso, nel 2016. E’ stato bello, intenso e commovente".
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