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Quando pochi anni fa Maradona disse: “Torno a casa mia e vinco lo scudetto, ci parlo io con Aurelio”

Quando pochi anni fa Maradona disse: “Torno a casa mia e vinco lo scudetto, ci parlo io con Aurelio”

Maradona muore e ogni appassionato che si rispetti, dà sfogo alla commozione mettendo mano alla ricchissima bibliografia sul Diez. Stavolta però preferiamo mettere da parte i libri e “andare di videoteca”. Vi proponiamo, dunque, un...

Giovanni Ibello

Maradona muore e ogni appassionato che si rispetti, dà sfogo alla commozione mettendo mano alla ricchissima bibliografia sul Diez. Stavolta però preferiamo mettere da parte i libri e "andare di videoteca". Vi proponiamo, dunque, un estratto della bellissima intervista (non reperibile online) del giornalista Marino Bartoletti a Diego Maradona. L'intervista, tra le altre cose, è andata in onda nella nottata sul canale piuenne. In quegli anni il Napoli era guidato dal "guru" Benitez. Sentite cosa diceva Diego: "Io devo ritornare a Napoli, devo tornare per vincere lo scudetto. Ci parlo io con De Laurentiis affinchè metta sul piatto i soldi necessari per fare una grande squadra. Vorrei far capire al presidente che la vita non è solo cinema, ci penso io amici. Lo farò capire al presidente, vale per Aurelio o per quello di turno: il napoletano ha bisogno di vincere tutte le partite la domenica. Solo a quel punto, e io lo so bene, De Laurentiis conoscerà la gioia.

Sarà felice perché rendere felice il popolo è la gioia più grande che si possa provare. Nessuno è migliore di me per far capire al presidente che il Napoli ha bisogno di un altro scudetto. Caro Aurelio, ora hai una buona squadra, ma non è sufficiente per vincere. Ci vuole qualcosa in più". Memorabile anche la chiosa sugli "idoli" da incontrare: "Voglio conoscere il Dalai Lama, Micheal Jordan, Tiger Woods. Papa Francesco? Francisquito (così lo ha chiamato Diego, ndr) è nella mia agenda e devo dire che mi piace, mi sembra un papa diverso dagli altri. Prima di incontrarlo però vorrei che facesse qualcosa di importante per chi soffre. Per l'Africa, ad esempio. Quando mia madre, la Tota, andava in Chiesa e pregava Dio per essere aiutata non riceveva aiuto. Anzi, una volta uscita dalla Chiesa, era proprio lei che malgrado la povertà dava una moneta ai sofferenti. Così deve fare la Chiesa. Prima di incontrare un capo di stato il Papa deve incontrare il popolo".