Luca De Simone, agente di Rolando Mandragora, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Marte, soffermandosi su Napoli-Torino e sul suo assistito.
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Mandragora, l’agente: “Non abbiamo mai ricevuto telefonate dal Napoli”
Luca De Simone, agente di Rolando Mandragora, ha parlato a Radio Marte, soffermandosi su Napoli-Torino e sul suo assistito
Mandragora, l'agente su Napoli-Torino
"Juric ha quadrato anche il Torino dopo la splendida stagione all'Hellas. Mi sembra che i meccanismi più o meno siano quelli. La squadra resta concentrata per i 95', i giocatori sono applicati e sul pezzo. Mi sembra che stia facendo il suo lavoro in maniera egregia. Sicuramente ci sarà battaglia. Mandragora con più nostalgia o rabbia contro il Napoli? La determinazione agonistica ovviamente la mette in ogni partita, la grinta sportiva c'è sempre. Come tutti gli anni l'emozione di entrare al Maradona lo prenderà nei primi secondi, poi farà il suo lavoro da protagonista per il Torino com'è giusto che sia. L'ho sentito di recente, non abbiamo affrontato il tema Napoli, era concentrato sul suo recupero, aveva qualche piccolo risentimento che poi ha risolto. Sicuramente scenderanno con la massima concentrazione in campo, arrivano da una sconfitta e vanno sul campo della capolista".
Sul suo assistito
Napoli su Mandragora? Non abbiamo mai ricevuto nessuna telefonata ufficiale da parte del Napoli. Che poi il Napoli abbia fatto dei sondaggi con i club che detenevano il suo cartellino questo non mi è stato mai comunicato. Ha giocato da capitano al Torino? Rolando spesso, nelle sue squadre o nelle Nazionali Under, è sempre stato un leader mentale. Viene dall'Under 21 dove ha fatto il capitano con Di Biagio. Si fa ben volere. C'è da dire che quando ha fatto il capitano c'erano assenti importanti come Belotti, Ansaldi. Però sicuramente è un ragazzo che si sa far voler bene, sia nello spogliatoio che dai tifosi. Evidentemente ha convinto Juric nella sua leadership. A me viene facile dirlo ma quando cambia le squadre spesso viene inserito tra i primi per leadership e questo è un punto a suo favore. Io ho cominciato a collaborare con lui che veniva via da Genova, era già partito da Napoli. Non ho seguito i suoi primi passi che però mi sono stati raccontati dal suo papà, che è un mister e che lo ha seguito sin da piccolo. Sono testimone della crescita tecnica e mentale".
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