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Il ritorno del Chucky, le difese cominciano a tremare: Lozano e la sua furia “Mexica” alla conquista della Champions

Edoardo Riccio

Denominati Mexica, discendenti di un popolo, primordi di un’epoca passata, la più florida tra le civiltà precolombiane: la regione mesoamericana dell’attuale Messico è stata, infatti, la terra di origine della stirpe azteca. La...

Denominati Mexica, discendenti di un popolo, primordi di un'epoca passata, la più florida tra le civiltà precolombiane: la regione mesoamericana dell'attuale Messico è stata, infatti, la terra di origine della stirpe azteca. La Valle del Messico è stata l'epicentro di tale civiltà, Tenochititlan la capitale. Nell'amalgama delle loro tradizioni, sono esistite, quindi, quattro grandi Ere prima del mondo attuale, ciascuna di esse conclusasi con una catastrofe. L'epoca corrente è denominata "Nahui-Ollin", il più giovane degli dei ha pensato di crearla; in seguito al suo gesto fu trasformato nella Luna. E sarebbe questo l'epilogo più appropriato per una tale divinità? Era verosimile che si sarebbe reincarnato in un altro corpo fisico, una nuova rinascita in un calciatore, nel messicano Hirving Lozano.

Dotato di un'efficiente duttilità, imbottito di un'ottima tecnica, "El Chucky" Lozano è considerato una della maggiori promesse del calcio mondiale, un giovane in rampa di lancio dal sicuro avvenire. "Ciachi" dovrebbe essere la pronuncia giusta, ma a Città del Messico è sempre stato "Ciuchi" per tutti.  Perché questo soprannome? Per qualche informazione in più bisogna chiedere ai suoi ex compagni di squadra: altro che "uomo nero", sotto il letto c'era Hirving, che amava terrorizzare e deridere tutti gli altri. Una lampante similitudine, dunque, con la bambola assassina ideata da Tom Holland.

Sin dal principio il talento non gli è mancato, la sfera bianca e nera, con una circonferenza 69 centimetri, scorreva nelle sue vene. In Eredivisie Lozano realizza 40 reti e conquista il titolo d'Olanda con la casacca del PSV in appena due stagioni. Le qualità del giocatore sono indiscutibili, il ragazzo ha talento. Un'attitudine calcistica piuttosto attraente, incredibilmente inebriante: molti top club mettono nel mirino l'ala messicana, pronti ad assicurarsi un giovane con un'appariscente estro calcistico e con un fiorente futuro. Un futuro, però, a tinte azzurre, con uno splendido scenario alle spalle e la dirompente figura del mastodontico Vesuvio. È stato amore a prima visto per Ancelotti, ammaliato dalla capacità tecnica di Lozano di dribblare gli avversari e di creare la superiorità numerica. E quale luogo migliore se non Napoli per poter compiere l'ultimo passo della carriera per terminare il proprio percorso?

Il Napoli conta su Lozano: riuscirà il messicano a trascinare gli azzurri?

Inizialmente il calciatore è stato ai margini del progetto azzurro: le difficoltà dell'ambiente non sono passate inosservate ed hanno influenzato anche il giovane messicano. Ammutinamento, cambio tecnico e timore di trovarsi nel posto sbagliato al momento più inopportuno. Il rapporto con Gattuso non è mai stato idilliaco, anzi, in principio era addirittura contrastante, ma non era l'unico motivo del mancato exploit. ll tallone d'Achille di Lozano era proprio il fisico. Lozano, infatti, necessitava di forza nelle gambe, saltare gli avversari in Serie A non è un giochetto da ragazzi, in assenza di una solida struttura fisica. In conclusione, è stato avviato il suo processo di evoluzione e non si è ancora arrestato.

Che impatto, che trasformazione. Nella scorsa annata sembrava un calciatore completamente spaesato, estrinseco dagli schemi di gioco ed antitetico ai dogmi gattusiani. Attualmente, invece, rappresenta una delle pedine principali dello scacchiere tattico di Gattuso. È diventato un attaccante letale, imprescindibile per la squadra. "El Chucky" è divenuto il protagonista di un film horror da brividi: con lui in campo, difatti, il timore si diffonde costantemente su ogni rettangolo verde e le difese avversarie tremano regolarmente. Assedia le retroguardie delle squadre rivali, le penetra con semplicità e semina, così, lo sbigottimento.

In questo arduo sprint finale, il Napoli ha disperatamente bisogno dei poteri straordinari di questa divinità tramutata nel calciatore messicano. Sebbene Nahui-Ollin sia stato inizialmente trasformato nella Luna, al Napoli occorre che Lozano diventi un enorme raggio sfavillante, in grado di folgorare l'oscurità di una stagione a tinte fosche. Ringhio e i suoi ragazzi lo aspettano ansiosamente per aumentare i giri dell'autoveicolo azzurro, la corsa Champions è già cominciata. Le accelerazioni improvvise di Hirving saranno necessarie per strappare alle concorrenti il quarto posto e la qualificazione alla prossima Champions.

Anche il Messico, però, caro Chucky conta sul tuo aiuto: un intero paese lo ha celebrato, per essere divenuto il giocatore più quotato della nazione sudamericana sul mercato. Non è un accidente, che la divinità si sia incarnata proprio in Lozano. La versione targata Napoli e quella etichettata nazionale, il risultato non cambia. Il successo è completamentario, insomma.

A cura di Edoardo Riccio

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