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Lobotka: “Dicevano che ero grasso, volevo andar via. Spalletti? Non urla e mi capisce”

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"Dicevano che ero grasso... volevo andare via. Ora invece sono felice a Napoli" - così esordisce il centrocampista Lobotka

Claudia Vivenzio

Dopo un 2020 in ombra sotto la guida di Gennaro Gattuso, Stanislav Lobotka si è ormai conquistato la fiducia di Luciano Spalletti ed è attualmente diventato un "gigante" del centrocampo. A confermare questo cambiamento è lo stesso centrocampista ai microfoni di Kiss Kiss Napoli.

Lobotka: "Dicevano che ero grasso. Adesso sono felice e sto bene a Napoli"

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Di seguito l'intervista di Stanislav Lobotka ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli ai microfoni di Radio Goal:

"Il miglior Lobotka da quando sono a Napoli? Adesso sono felice perché sto giocando molte partite. Prima invece ho pensato anche di cambiare squadra perché volevo godermi il calcio e giocare. Poi però Gattuso è andato via e mister Spalletti ha dimostrato di credere in me".

Su Hamsik

"Le belle parole di Hamsik su di me? Marek mi ha aiutato molto, soprattutto con i tifosi. Molti giustamente non capivano come la società avesse potuto pagarmi 20 milioni di euro, dicevano che ero grasso... Marek invece mi conosce bene ed è stato un grande. Lo ringrazierò sempre per quello che ha fatto per me".

Su Spalletti

"C'è un buon feeling. Il mister è un grande sia dentro che fuori dal campo. A differenza di mister Gattuso non urla. Mi piace come comunica con me e con tutti i miei compagni".  

Sulle sconfitte contro Empoli e Spezia

"Molte squadre quando vengono a giocare al Maradona pensando solo a difendersi e così per noi è difficile far gol. Juventus e Bologna invece ci sono venute a pressare alto e per noi è stato più semplice fare il nostro gioco".

Sullo Scudetto

"Per me è possibile lottare per lo Scudetto, siamo forti e lo sappiamo. Non è stato facile giocare con tanti assenti. Ora siamo di nuovo vicino alla vetta ma c'è bisogno di ottenere punti con tutte, sia con le piccole che con le grandi".

Sul centrocampo a due o a tre

"Preferisco giocare a tre ma ora so giocare bene anche a due. Abbiamo una grande affinità tra di noi quindi non c'è differenza se giochiamo a tre o a due. Il Napoli ha il centrocampo più forte della Serie A? Penso che abbiamo molti giocatori forti e soprattutto ognuno di noi è duttibile, possiamo ricoprire più ruolo. Credo che questo sia un bene per il mister".

Sull'idolo calcistico

"Quando ero piccolo il mio idolo era Ronaldinho. Ora mi piacciono Messi, Iniesta, Xavi, Modric, Kroos, Verratti e Thiago Alcántara. Sono tutti calciatori che giocano nel mio ruolo e hanno anche le mie stesse caratteristiche fisiche. Sono quindi loro che mi ispirano, soprattutto rispetto alla loro interpretazione di calcio".

Sul vivere a Napoli

"Mi piace Napoli, i suoi tifosi e la loro mentalità. Hanno un modo di pensare simile al mio. Inoltre la città è bellissima e c'è un tempo fantastico".

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