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Cari lettori di CalcioNapoli1926.it, la rubrica The Turning Point ha lo scopo d

Cari lettori di CalcioNapoli1926.it, la rubrica The Turning Point ha lo scopo d

Cari lettori di CalcioNapoli1926.it, la rubrica The Turning Point ha lo scopo di analizzare la chiave di volta dei match giocati dal Napoli. Campionato, Champions League o Coppa Italia assisteremo sempre ad un episodio che cambierà le sorti...

Redazione

Cari lettori di CalcioNapoli1926.it, la rubrica The Turning Point ha lo scopo di analizzare la chiave di volta dei match giocati dal Napoli. Campionato, Champions League o Coppa Italia assisteremo sempre ad un episodio che cambierà le sorti dell'incontro e noi saremo pronti a raccontarvelo.

Il cielo di Nizza, per una sera, si è tinto d'azzurro. È troppo semplice utilizzare aggettivi banali per descrivere la prestazione del Napoli. Sublime? Impeccabile? Certo, gli uomini di Sarri hanno viaggiato a mille senza sbagliare nulla. In 180 minuti si contano sulle dita di una mano le occasioni concesse ai francesi. I fantasmi di Bilbao si sono volatilizzari o, forse, non sono mai esistiti. Questa squadra non può essere paragonata a quella di Benitez, anche se gli interpreti sono pressoché gli stessi. Il cambiamento alla base di questa grande forza è avvenuto a livello mentale ed è qui che si nota la mano Sarri e del suo staff.

Focalizzando l'attenzione su questo ritorno del preliminare di Champions contro il Nizza vengono fuori due aspetti fondamentali. Entrambi hanno un nome ed un cognome:Dries Mertens e Kalidou Koulibaly.

Il belga è stato in dubbio fino al riscaldamento pre-gara a causa di una botta al piede rimediata contro il Verona. Preoccupazioni inutili quelle della vigilia. Ciro (come lo chiamano a Napoli) è sceso in campo con una cattiveria ed una fame comune solo ai centravanti di razza. Nel corso dei primi venti minuti si è procurato ben due nitide occasioni da rete, ha messo alle strette la difesa francese per l'intero match e non si è fatto problemi a dare il massimo anche nella fase di non possesso. Tra un Mertens acciaccato ed uno sano la differenza non si nota!

Il senegalese, invece, alla vigilia aveva parlato in conferenza stampa in compagnia di mister Sarri. Gli era stata rivolta una domanda sulla pericolosità di Balotelli e lui in scioltezza ha risposto: "Conosco bene Mario, gli auguro il meglio ma domani non gli permetterò di segnare. Farò il massimo". Dichiarazioni che hanno il gusto di una promessa. Koulibaly si è dimostrato uomo di parola, per sfortuna di Balotelli. Il senegalese ha vinto tutti gli scontri di gioco e, come se non bastasse, in più di un'occasione si è lanciato all'avventura nella metà campo avversaria. Spesso il difensore è stato criticato per i suoi cali di concentrazione e per il rendimento altalenante. Ieri sera Kalidou ha zittito tutti, compreso Balotelli, con una prestazione perfetta.

I 180 minuti contro il Nizza hanno fatto emergere un dato da non sottovalutare: 4 reti fatte, 0 subite. Da un lato l'attacco, con Mertens pioniere del reparto, dall'altro la difesa, con Koulibaly: un vero e proprio muro insormontabile. Mario Balotelli invece ha perso la sfida a distanza con il belga e quella diretta contro il marcatore azzurro, fischiato dai propri tifosi al momento dell'uscita e criticato aspramente dal tecnico Lucien Favre.

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REDAZIONE - Luca D'Isanto e Armando Inneguale.