«Questo non è più un problema di tifo violento, siamo di fronte a veri e propri criminali politici che si annidano nella squadra del cuore». Il giornalista e conduttore televisivo Gad Lerner, da supporter neroazzurro di lungo corso qual è (non a caso inaugurò l'ultimo suo programma tv, La difesa della razza, intervistando due capi-ultras) si trovava allo stadio Meazza l'altra sera a vedere Inter-Napoli. «Mi domandavo il perché di questo speciale accanimento - dice - quasi che si cercasse ad ogni costo lo scontro, la squalifica. Non sapevo degli incidenti che erano avvenuti prima della partita».
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Gad Lerner: «Io, interista, ho visto crescere la volgarità contro i meridionali»
«Questo non è più un problema di tifo violento, siamo di fronte a veri e propri criminali politici che si annidano nella squadra del cuore». Il giornalista e conduttore televisivo Gad Lerner, da supporter neroazzurro di lungo corso...
Che idea ti sei fatto di quanto accaduto?
«Io frequento San Siro fin da ragazzo e ho visto crescere purtroppo questa sottocultura, volgare e razzista, contro i meridionali, in particolare i napoletani. Si tratta secondo me di un sottoprodotto del leghismo, queste persone si sentono legittimate a comportarsi così perché la Lega è al potere, se non avessimo un capo ultras che è diventato responsabile dell'ordine pubblico non ci sarebbe questo senso di impunità».
Razzismo di Stato lo ha definito il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che ha ricordato anche i cori razzisti contro i napoletani intonati anni fa dallo stesso Salvini.
«Sono insulti alla nostra civiltà e sono una minaccia che prima o poi raggiunge tutti noi. Non dimentichiamoci che appena una settimana fa il ministro dell'Interno è andato a stringere la mano a un capo degli ultras condannato per violenza e spaccio di droga. È come mettere un incendiario alla guida dei vigili del fuoco».
Cosa bisogna fare allora?
«Serve la mano pesante, bisogna passare dalle parole ai fatti. Bisogna interrompere le partite. Ha fatto bene Ancelotti a minacciare di lasciare il campo di gioco, la stessa cosa però dovrebbero farla e non solo chiederla giocatori, allenatori, presidenti delle società, tutti insieme, per emarginare i facinorosi».
Due gare a porte chiuse e una senza curva è un buon provvedimento punitivo?
«A me fa molta rabbia, perché ho acquistato un abbonamento che costa molto e non potrò andare a vedere la mia squadra per colpa di questi razzisti, che non sono solo imbecilli ma criminali politici perché hanno una connotazione di estrema destra dichiarata e sbandierata».
I cori razzisti contro Koulibaly fanno il paio con quelli contro gli ebrei.
«Non puoi immaginare il fastidio che proviamo io e i miei figli tutte le volte che dalla curva intonano i cori contro i milanisti dando loro degli ebrei, come se fosse una parolaccia. Su Koulibaly invece l'altra sera è successa una cosa assai curiosa».
Quale? «Le stesse persone che lo insultavano hanno applaudito qualche minuto dopo Asamoah per un salvataggio decisivo. Quello della squadra avversaria era uno sporco negro, questo della loro squadra un eroe. Mah». Corriere del Mezzogiorno.
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