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Pareggio del Napoli all’Olimpico, ma la fase offensiva non è pervenuta: l’analisi

Raspadori
La Gazzetta dello Sport ha analizzato l'operato svolto dal reparto offensivo del Napoli con il Napoli: l'analisi evidenziata
Edoardo Riccio
Edoardo Riccio Giornalista 

Al termine di una gara estremamente combattuta, il Napoli non va oltre il pareggio contro la Lazio nella sfida odierna disputata all'Olimpico. Considerate le numerose defezioni e l'emergenza in casa azzurra, Mazzarri ha lanciato i nuovi acquisti Ngonge e Dendoncker, i quali, tuttavia, non sono riusciti a lasciare il segno.

Pareggio del Napoli all'Olimpico: non pervenuta la fase offensiva

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Di seguito le parole riportate da La Gazzetta dello Sport: "Perché il Napoli da Benitez in poi aveva abituato il suo popolo a partite pirotecniche e spettacolari. A vittorie spettacolari ma anche a brutte battute d’arresto. Però cercando sempre di offendere, di proporre, di ribaltare l’azione per far male. Ieri la fase offensiva del Napoli non è pervenuta, però tutto il resto ha funzionato alla perfezione e le parole di Juan Jesus all’intervallo sono lo specchio della situazione: «Il modulo ci dà sicurezza, ma non mi piace sempre difendere. Dobbiamo gestire meglio il pallone e tirare verso la porta». Insomma, questa sensazione da “vorrei ma non posso” non è proprio il massimo della vita ma è quello che serviva ieri al Napoli per non perdere ancora uno scontro diretto e soprattutto non staccarsi troppo dalla zona Champions League, che resta comunque a quattro punti, ma che senza una fase offensiva diventa impossibile anche da sognare. D’accordo, senza Kvara e Osimhen (e pure Simeone, ormai vice Victor) non si canta messa, ma si potrebbe provare a fare di più".


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