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De Laurentiis stufo degli insulti dei tifosi. Cori di irragionevole masochismo senza un perché

De Laurentiis stufo degli insulti dei tifosi. Cori di irragionevole masochismo senza un perché

Napoli, De Laurentiis stufo degli insulti dei tifosi. Cori di un irragionevole masochismo senza un perchè. I dettagli

Redazione

Aurelio De Laurentiis non è visto con particolari simpatie da una buona fetta della tifoseria napoletana. Una spaccatura quasi insanabile tra società e ultrà e - scrive il Corriere dello Sport - pare che il patron azzurro sia stufo di questo clima pesante che si è venuto a creare:

"Mai come adesso il dibattito è (del) pubblico e va in onda, una partita sì e l’altra pure, in uno stadio che si è spaccato in due frange rumorose, ognuna a modo suo, e che ondeggia tra il dissenso e il fiancheggiamento, tra gli oltranzisti e gli “alleati” in una “guerra bollente” all’ultimo coro, su posizioni chiaramente opposte che avvolgono Aurelio De Laurentiis, lo trascinano da un capo all’altro del San Paolo, lasciandolo ondeggiare tra il “fuoco del nemico” e la difesa d’ufficio di chi ha scelto di stargli al fianco. La Napoli “collerica” ed “allergica” a De Laurentiis ha di nuovo espresso le proprie posizioni, e in maniera possente, innanzitutto al Tardini, toccando il diapason dell’insofferenza (la chiameremo così) con quell’assalto frontale che non ha risparmiato quasi praticamente nessuno e che - da padre in figlio - è scivolata nel livore e persino nella ferocia cattiveria; e poi è stata rilanciata domenica scorsa e anche giovedì sera, in un San Paolo che però poi nei suoi trequarti ha rotto gli argini, si è stufato di quel clima irritante ed ha cominciato a fischiare sulle strofe di una ostilità paradossale in quel teatro dei sogni. Napoli ha scelto di stare contro (i) De Laurentiis e poi al suo fianco, sviluppando una propria, personalissima “ola” del San Paolo che da un settore all’altro si ingrossa e si sgonfia, in un concerto a più voci che sembra racchiuda in sé tracce d’un irragionevole masochismo nel quale non s’intravede un perché".