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SSC Bari, De Laurentiis: “Non sarà una società satellite del Napoli. Contestazione? Pochi tifosi veri”

SSC Bari, De Laurentiis: “Non sarà una società satellite del Napoli. Contestazione? Pochi tifosi veri”

Le parole di Aurelio De Laurentiis in conferenza stampa per presentare il Bari

Redazione

Aurelio De Laurentiis ha parlato in conferenza stampa per presentare il nuovo progetto con il Bari . Ecco le sue principali parole: "Ringrazio la città di Bari per la fiducia che mi ha dimostrato. Da adolescente mio padre mi portava a vedere spesso il basket, ci giocavo anche io. Da quando sono piccolo ho sempre prodotto nel cinema, sono nato in una famiglia che fa cinema, a 19 anni ho iniziato il mio percorso e a 25 ho prodotto il mio primo film. Poi mi sono chiesto su cosa s'investe in Italia oltre che nel cinema, e mi sono risposto: lo sport. E lo sport più popolare che abbiamo è il calcio. Quindi cinema e calcio devono convivere. Quindi il mio primo passo in questo campo fu quello di cercare di prendere il Napoli, che non esisteva più. Mi venne dato un pezzo di carta di oltre 32 milioni d'euro. Mi sono fatto due anni di C, uno di B e poi una grande cavalcata fino all'Europa".

BARI, PERCHE' - "Sono stato informato della situazione del Bari e il primo contatto, la prima idea è stata quando ero a Dimaro. Ho sentito il sindaco ma la prima volta non c'è stato un grande rapporto. Lui è molto responsabile. Ero in ritiro, gli dò un appuntamento ma non si presentano e per di più non rispondono alle telefonate. Ci vuole pazienza, ma fino ad un certo punto. Abbiamo parlato, dopo uno scontro iniziale, c'è stato subito l'accordo. Perché Bari? Sono 15 anni che porto qui Carlo Verdone per i miei film. Ho subito fatto luce sul fatto che non posso fare di Bari una società satellite del Napoli, il Bari è il Bari, una grandissima città con una grande storia calcistica, il Napoli ha un'altra storia. C'è bisogno di rispetto nei confronti dei tifosi, che però negli ultimi anni si sono allargati di molto e c'è da fare differenza tra i tifosi da stadio reale e quelli da stadio virtuale. Dobbiamo far sì che questo club sia competitivo. I prezzi delle partite saranno accessibili a tutti: all'estero vedo prezzi molto alti e mi chiedo come facciano le famiglie ad andare allo stadio. Importante è anche farle vedere le partite, in tv. Amo la città di Bari, meglio comprare una squadra del Sud che estera, mi sono detto. Io lavoro per il bene del territorio, già ho il Napoli, ma il Sud deve crescere ancora. La Puglia non ha nulla da invidiare a regioni come l'Umbria o la Toscana e merita di stare in serie A, bisogna lavorare per riportarlo lì".

STORIA - "La storia del Bari è importante, che va avanti da più di 100 anni. Dobbiamo tornare in serie A prima possibile, e cercare di cambiare la regola che non permette a due squadre della stessa proprietà di fare la serie A. Sono un guerriero pronto a dare battaglia, so che ci sono persone che non ci vedono di buon'occhio. Dovete stare tranquilli: il Bari non è un'appendice del Napoli e non lo sarà mai. Ho litigato per due giorni con mio figlio Luigi, che non se ne intende di calcio, per cercare di coinvolgerlo nel progetto in modo da non far mancare mai nulla nè al Napoli nè al Bari".

DIRETTORE SPORTIVO - "Reja direttore sportivo? Questa mattina avevo voglia di partire con questa nuova avventura, li ho svegliati tutti di buon mattino. Da Giuntoli a Sacchi! Ho già il nome per il vivaio: Filippo Galli, ex Milan. E vi ripeto che faremo tutto svincolati dal progetto Napoli: sono due culture e due mondi diversi! Sono due cose che non si possono unire! Sono cose senza senso dire che ho pensato al Bari perchè al Sud non c'è ricchezza: io sono un sostenitore del Sud! Manca la cultura politica, basta vedere cos'è il Trentino oggi. Politicamente vorrei arrivare a creare opportunità per il Sud intero: Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, tutti uniti. E poi creare un campionato europeo delle maggiori leghe. Ho 69 anni, vorrei regalarvi un discorso unitario in 20 anni".

STADIO - "Mi dovete dare il tempo per fare tutto. Devo vedere le strutture, capire cosa è rimasto di quello che c'era e dove mettere mano. Il calcio è calcio, cambia velocemente. Le strutture del 1990 ormai sono obsolete. Il sistema deve curare il domani, non l'oggi. Se un giorno dovessi andare via da qui, dovrò consegnare a chi mi succederà un qualcosa che rimanga nella città di Bari. Voglio regalare qualcosa. Il denaro è un mezzo per aumentare la godibilità: il comunismo è un modo per far guadagnare i poveri, non togliere ai ricchi".

STIRISCIONI E CONTESTAZIONE - "La contestazione dei tifosi del Napoli? Ho fatto uno studio. Secondo questo studio i tifosi azzurri nel mondo sono 120 milioni, ma solo 40 sono tifosi veri! Non posso preoccuparmi di chi mi contesta, da quando sono arrivato. Hanno un concetto di possesso del club, che mi fa sorridere. Poi la situazione intorno allo Stadio non è la migliore, il San Paolo sono anni che è in decadenza. Magari sono anche i politici a voler certi striscioni".

BUDGET - "Da Napoli mi hanno fatto tutti i complimenti per questa nuova avventura, il telefono mi scoppiava! Budget? Non ho mai sforato, credo molto in me stesso e so cosa posso fare. Sono l'unico presidente al mondo che si fa cedere i diritti d'immagine sui calciatori, certo farlo in serie D non è lo stesso, non ci sono professionisti. Ci sono dei limiti: massimo 28mila euro di stipendi. Con i diritti d'immagine possiamo favorire i calciatori a fare un certo tipo di discorso e venire a Bari".

LEGA CALCIO - "E' fatta di immaturi e incoscienti, e poi il problema siamo noi?! Per 20 anni in Lega non siamo stati capaci di darci uno statuto corretto. Con l'arrivo di Miccichè qualcosa sta cambiando, è un uomo con una grande capacità di sintesi. Sa cosa non è stato ancora fatto, ha preso coscienza dei problemi. Ci manca un amministratore delegato, e poi i campionati a 20 squadre non si possono più sopportare e supportare. Negli anni '80 c'erano 16 squadre, poi ci sono le tv che non vogliono trasmettere certe gare. Lotito si è inventato e ha spinto con la storia dei paracaduti economici".

SQUADRE B - "E' solo un assist fatto alla Juventus, che così può piazzare lì i 45 giocatori in più che ha. Io sono contrario, volevo fare le Under 23 abolendo la Primavera. L'anno scorso se non era per Ounas, retrocedevamo. Con 30 giocatori, alcuni potrebbero essere spostati nell'Under 23. Tipo Rog, Diawara...non mi fate bestemmiare. Se ripenso all'anno scorso mi vengono i malumori. Chi non gioca si sente inadeguato, poi subentra la componente psicologica".

EXTRACOMUNITARI - "Volevo comprare una squadra in Belgio o Portogallo dove non ci sono limiti per gli extracomunitari, mentre da altre parti tipo in Inghilterra è impossibile. Un'altra toppata del duo Tavecchio-Lotito è stata proprio questa degli extracomunitari, di limitarli per dare più spazio ai talenti italiani. E poi cos'è successo? Con Ventura si è fatta una brutta figura mentre squadre come il Belgio e il Portogallo, che non hanno limiti sugli extracomunitari, sono forte a livelli di Nazionale. Il calcio va tolto dalle mani dei politici! Stiamo chiedendo ad una FIGC commissariata, cioè al CONI, che sia al servizio del calcio".

FILM - "Un titolo per un film sul Bari? Magari "Il Gladiatore" un bell'esempio... Al mio segnale, scatenate l'inferno! Oppure "Che ne sarà di noi", una speranza per la giovinezza".

DIRIGENZA - "Giuntoli? L'ho buttato giù dal letto! Nessuno si aspettava che io potessi comprare il Bari, quando gliel'ho detto anche lui non ci credeva. Era un discorso rimasto segreto con il sindaco. In ritiro tutti si aspettavano che potessi comprare il Cesena. Reja nella dirigenza del Bari? Vero e falso. L'ho contattato per il settore giovanile, sto comprando degli ettari di terra, albergo e scuola. Ieri gli dissi che ho un'idea per lui: fargli allenare il Bari. Lui però ha detto che forse non vuole allenare più, non è che gli è venuto il ciclo all'improvviso?! Lo chiamerò oggi, ho idee molto chiare su di lui. Perché SSC Bari? Boh, lo sapete che non ci ho nemmeno pensato?! Mi è venuta fuori come cosa naturale, forse perché ormai firmo gli assegni per la SSC Napoli automaticamente. Uno sfizio personale per battere Lotito? No, ma abbiamo due culture diverse. Lui viene dal mondo dei costruttori".

IDEE - "Non mi permetto di giudicare le precedenti gestioni, è una città che amo Bari. Non amo molto gli italiani che sono individualisti e piace la polemica. Le aziende si fanno guerra per i diritti tv. Nel passato mi hanno dato del visionario, quando vedevo queste cose già nel 1984. Sono entrato nel mondo dell'automobilismo d'epoca, ho fatto il gelato Steccolecco, sono entrato nel mondo delle costruzioni, sto facendo tanto per il Sud. Mi piacerebbe abbracciare anche l'idea dell'Africa, ma quante cose ci sarebbero da fare?! Non abbiamo portato la nostra cultura, non ci sono gli stadi uniti d'Europa e ci dobbiamo vergognare. Ci dovrebbe essere un unico presidente e un unico territorio! Non abbiamo la cultura dell'impresa e del futuro. Amichevole Bari-Napoli? Per i napoletani sarei un traditore, per i baresti un'opportunista".

FOTO SSCN