Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, emittente ufficiale del club azzurro: "Ancelotti è un grande uomo e allenatore, da lui ci si può aspettare qualsiasi affermazione (riferimento allo scudetto, ndr). Non solamente è estremamente capace, ma è anche molto umile. Le sue affermazioni dicono che è qui, che ama la città e i napoletani; e che dopo tanti anni lontano dall'Italia, si sente di rinascere in una squadra piena di talenti, che sta allenando e scoprendo. Quando dissi che ci volevano 7-8 giornate prima di farlo ambientare, invece ci ha messo meno. Ha fatto tesoro del calcio di Sarri, ma ha comunque imposto la sua idea, un suo calcio. Nel suo 4-4-2 c'è chi rende di più e chi di meno, ma tutti giocano. Questa è la cosa straordinaria. Ancora non abbiamo visto Meret, che si dice sia il portiere migliore dei prossimi 20 anni, né Younes, che sembra essere una furia. Poi c'è Ghoulam, che già conosciamo, e Chiriches, che deve rientrare, con Verdi, che ha giocato poco. Allora io invito i tifosi a fare una squadra ideale col calcio Napoli e creiamo una squadra ideale per un campionato virtuale".
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De Laurentiis: “Pensavo ad Ancelotti da 5 anni. VAR? Avrei potuto chiedere i danni, Serie A da tutelare”
Il presidente Aurelio De Laurentiis ha parlato a lungo del suo Napoli, del VAR e di calciomercato
L'ARRIVO DI ANCELOTTI - "Io sono felice che lui lo sia. Era in cima ai miei pensieri da 5 anni, l'avevo studiato e ci eravamo sentiti. Mi è sembrato un uomo molto equilibrato, cosa che in questi 14 anni non sempre ho visto in questo calcio. E' un ambiente molto ostentato, urlato; invece in lui ho sempre riscontrato saggezza e consapevolezza, per cui in qualunque tempio del calcio si fosse trovato dal Chelsea al PSG, ha sempre fatto bene. Poi ha una storia straordinaria anche come calciatore: ha saputo gestire con tutela e cautela il suo problema al ginocchio, grazie alla capacità di fare gruppo e di essere squadra".
VAR - "Bisognerebbe fare una riunione. Ho letto le affermazioni di Rizzoli, dicendo che vede la svista in 7-8 partite. Io mi chiedo perché ci siano state. Ma è così complicato? E’ una tecnologia che deve essere di aiuto ai club ed agli arbitri. La cabina di regia non interviene quando c’è qualcosa, ma si aspetta sempre lo faccia l’arbitro. Così non va bene: l'arbitro ha o non ha visione totale? Non può avercela, per questo esiste la VAR, che evidenzia il problema grazie a 16 telecamere, quindi deve essere la tecnologia a dire all'arbitro di fermare il gioco. Per me questo non sta avvenendo. C’è qualcosa che non è osservato pedissequamente. Poi possiamo anche sederci a un tavolo e decidere i giudizi da dare su un episodio, lì si può essere d'accordo o meno, ma sarebbe una pure conversazione per migliorare. L'errore è che si fa qualcosa, ma poi la si abbandona senza migliorare. Ogni cosa è come se fosse gestita dall'alto, ma noi paghiamo gli arbitri. Noi abbiamo creato una cosa, ma poi non ci siamo incontrati per parlarne. E' tutto secretato! Si deve creare un tavolo, altrimenti si possono chiedere anche i danni. L'anno scorso non ci ho pensato, perché sono al di sopra d ogni sospetto. In passato c’è stato Calciopoli... a pensar male si fa peccato. Per non farlo, bisogna parlarne con gli arbitri e spiegare che non funziona il VAR, di modo tale da creare dei sistemi che tutelino loro e quindi noi".
CALCIO ITALIANO - "Si migliora trovando maggiori risorse con alcuni aggiornamenti, che mi augurano vogliano attuare Giorgetti e Gravina, i quali devono trovando ancora un modus operandi. Per adesso, quello che gli 'statali' stanno facendo sono un mare di ca**ate. Bisogna che terminino, altrimenti si ritroveranno con una valanga di problema. Se, invece, il calcio italiano deve ritrovare vitalità, allora bisogna che Giorgetti si metta in testa che una sola persona ha avuto qui ragione ma inascoltato dal 1997, cioè Veltroni, che disse che i club non sono più club ma Spa con finalità lucrative. Bisogna sedersi a parlare della leggi degli stadi, dei vivai, ecc... Sono 30 anni che parliamo di vivai e solo l'anno scorso abbiamo fatto fare alla Primavera gli stessi campionati di Serie B. Ora sento parlare di seconde squadre, che solo la Juventus ha creato. Quindi, dobbiamo anche dimensionare le nostre capacità e le nostre forze. Non possiamo essere su tutto. Dobbiamo migliorare la Serie A, che finanzia tutto il motore del calcio, compresa la FIGC. A Giorgetti va chiarito tutto questo".
DISTACCO DALLA JUVENTUS - "Lo scudetto rimane apertissimo perché all'inizio abbiamo incontrato le squadre più difficili rispetto a chi ora è al vertice. I 3 punti non ci vuole nulla per perderli o recuperarli. La qualità del calcio sta aumentando, quindi diventa un campionato più competitivo e difficile. Noi debiti con le banche non ne abbiamo, quindi c'è da capire se le squadre che li hanno possano essere autorizzate a giocare nel massimo campionato. Altrimenti indebitiamo il Napoli per 2 miliardi e vinciamo quello che vogliamo".
CAVANI -"Mi ha fatto molto piacere vederlo a Parigi, ci siamo abbracciati e l'ho portato nello spogliatoi. Cavani qui ha i suoi affetti, i figli. Come fa a non mancargli Napoli? Parigi ha le sue bellezze, ma non è la stessa cosa. Se a fine campionato, Ancelotti volendo, il PSG lo cedesse con prestito gratuito o ce lo cedesse per una cifra simbolica, con l'offerta di massimo 7 milioni d'ingaggio a lui, potrebbe arrivare. Ripeto: Ancelotti permettendo, valutando e volendo. Ma bisogna spiegargli comunque che la nostra è una filosofia di 24 giocatori. Perché qualcuno è andato via da Napoli? Perché voleva essere mono-protagonisti, e voleva essere celebrato da solo per uno scudetto, che poi non è arrivato. Io questo non posso permetterlo, perché è il Napoli con calciatori, allenatori, città e tifosi a vincere. Non con una sola persona. E' bello vincere, ma bisogna saper anche perdere, sempre con dignità. E noi in questi anni la dignità l'abbiamo avuta da vendere".
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