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De Laurentiis: Nascerà Il Napoli di Ancelotti

De Laurentiis: Nascerà Il Napoli di Ancelotti

«La scorsa estate non si poteva fare la rivoluzione, ci saranno tre acquisti importanti»

Redazione

Aurelio De Laurentiis fissa come un chiodo nella parete della propria memoria, prim’ancora che un tweet divenisse un atto notarile. «Hamsik è del Dalian, va in Cina, ma questa resta casa sua e le porte del Napoli per lui rimarranno eternamente aperte. Ha vinto due Coppe Italia e una Supercoppa, ha rappresentato un’epoca: ce lo siamo tenuti stretti, per tutto questo tempo, perché Marek era desiderato dal Milan, dall’Inter, dalla Juventus e Allegri avrebbe fatto di tutto per prenderlo. Poi questa estate mi ha detto che c’era questa possibilità: ho resistito ancora, perché era arrivato Ancelotti e bisognava capire quanto lui fosse importante. Ma adesso...». E ora ch’è finita e resta quel senso romantico della vita, la cresta che è appartenuta a generazione di bambini e quella 17 che verrà ritirata, s’avverte nitidamente quel clima di restaurazione - fisiologica - che sta per afferrare Napoli e trascinarla nel suo futuro, perché nulla è per sempre e ciò ch’è stato rimarrà nella Storia e quel che verrà rappresenterà il nuovo corso di De Laurentiis. «Io devo ringraziare, innanzitutto, Ancelotti, che ha fatto giocare tutti, valorizzandoli al meglio. La squadra è squadra nella sua dimensione totale, attraverso un turn-over applicato in maniera coraggiosa, mai scriteriata. Questi mesi ci sono serviti per capire dove intervenire nella prossima estate, cosa eventualmente fare e in quali zone del campo intervenire, la gestione del gruppo è servita proprio a questa, a metterci in condizione di avere un quadro generale per il futuro, quando ci saranno due, tre innesti importanti».

I SOGNI. Il calcio, l’esistenza stessa, hanno fasi che definiremo cicli e quando calerà il sipario su questa stagione che Ancelotti cercherà di non rendere transitoria, sul tavolo finiranno le carte d’identità ma pure la consistenza dei singoli, la loro compatibilità con un progetto che non potrà ignorare le insidie del mercato: Koulibaly e Allan, per ora loro più di ogni altro, finiranno per ritrovarsi in quella centrifuga e però intanto la lista dei desideri sarà già stata approntata, con dentro su tutti Pablo Fornals (23) centrocampista del Villarreal, Hirving Lozano (24 a luglio) attaccante del Psv e però anche Clement Lenglet (24 a luglio), centrale difensivo del Barcellona, francese sul quale Giuntoli si era già catapultato in epoca non sospetta e mai dimenticato, non certo dai radar.

RIVOLUZIONE. Sarà come ritrovarsi al Luna Park, solo che voleranno bigliettoni per decine di milioni di euro, e sarà come essere ad un party del calcio, e si apriranno (forse) nuove ferite e nasceranno nuovi amori che in questo febbraio, nel cuore di Lugano, lasciano tracce di malinconia in De Laurentiis. «Hamsik è andato e io spero, quando il campionato cinese si fermerà, di poter allestire un saluto della città. E comunque tra un po’ entreremo nel progetto-Ancelottiano, perché quando è arrivato non poteva rivoluzionare tutto, però stavolta delle novità di livello ci saranno».

REGALO. Ma il pallone ha i suoi tempi e mica può aspettare ancora: tre mesi intensi, di vivere nella blindatura per il secondo posto e l’ennesima qualificazione Champions e questa Europa League che ora ha un suo fascino, perché dodici anni sono passati per chiunque, pure per una manifestazione a cui De Laurentiis adesso guarda con interesse che sa di desiderio. «Va acquistando man mano spessore e importanza, a volte i sorteggi non rendono giustizia e ci si ritrova con squadre importanti che alloggiano qui. L’Uefa ha capito che andavano massimizzati i ritorni sulla Champions ma che bisognava lavorare anche sulla Europa League: e se vincessimo, allora, i conti potrebbero tornare in equilibrio. E penso che trionfare sia anche un interesse per i ragazzi, per la squadra: non ci sono premi particolari, non credo servano incentivi a uomini che guadagnano così tanto».

CDS