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NAPLES, ITALY - MAY 23: The general view of the Diego Armando Maradona Mural in the Spanish Quarters ahead the Serie A match between Napoli and Cagliari at Stadio Diego Armando Maradona on May 23, 2025 in Naples, Italy. (Photo by Ivan Romano/Getty Images)
I gestori di Largo Maradona hanno emesso un comunicato attraverso i social dove affermano che la chiusura dell'area attorno al murale di Diego è stata una scelta deliberata da loro stessi per protesta.
"L’area di Largo Maradona, in quanto proprietà privata, è stata chiusa per nostro volere e non da autorità o altri enti.
Purtroppo, le istituzioni non ci hanno ancora dato la possibilità di ottenere un permesso che ci consenta di operare regolarmente tutto il giorno, in quello che grazie al lavoro e alla dedizione di mio padre e della mia famiglia è diventato il luogo più iconico e visitato di Napoli. Noi siamo i primi a rispettare le leggi e a lavorare in regola: paghiamo le tasse, siamo iscritti a INPS e Camera di Commercio, la nostra merce è tutta fatturata, i nostri dipendenti sono assunti regolarmente. L’unico problema è che possediamo una licenza itinerante, e quindi non possiamo restare fermi, poiché è l’unica forma di licenza che ci è stato possibile ottenere. Per questo motivo, chiediamo ad alta voce alle istituzioni di aiutarci, di trovare una soluzione concreta che ci permetta di continuare a lavorare nel rispetto della legge. Perché se chiudiamo noi, non si ferma solo la nostra famiglia, ma si spegne un intero quartiere. E stavolta, Largo Maradona non lo riapriremo più per scelta nostra".
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