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La lancetta del barometro azzurro si sta spostando decisamente su ‘fair’, tempo bello, sereno.

La lancetta del barometro azzurro si sta spostando decisamente su ‘fair’, tempo bello, sereno.

La lancetta del barometro azzurro si sta spostando decisamente su ‘fair’, tempo bello, sereno. Diciassette giorni fa, oscillava pericolosamente tra ‘rain’, ‘pioggia’, e ‘stormy’, burrasca. Era...

Redazione

La lancetta del barometro azzurro si sta spostando decisamente su 'fair', tempo bello, sereno. Diciassette giorni fa, oscillava pericolosamente tra 'rain', 'pioggia', e 'stormy', burrasca. Era esattamente la sera di mercoledì 15 febbraio, a Madrid. Quella sera, il presidente De Laurentiis fu effettivamente molto burrascoso. Pressione al massimo in casa azzurra, millibar impazziti, mercurio al limite dell'argento vivo, nuvole nere, cirri e cumulonembi. Si rivelò al limite della rottura il rapporto tra il presidente e Sarri. Il peggio che potesse capitare nel bel mezzo di un progetto molto positivo.

Le nuvole si sono diradate, il cielo s'è fatto azzurro, il barometro punta su 'fair'. La rottura è in forte riparazione pur tenendo presente che i due poli del Napoli sono, il positivo e il negativo, in continua comunicazione di corrente spesso ad alta tensione. Lasciamo a voi la scelta su chi sia il polo positivo e quello negativo tra presidente e allenatore. In ogni caso, tra i due poli sta ora passando una corrente continua senza oscillazioni pericolose.

Dopo il pareggio dell'altra sera con la Juventus, De Laurentiis ha twittato: 'Complimenti a tutti, una grande partita'. Era stato ugualmente soddisfatto dopo il match di ritorno col Real Madrid. I messaggi sono il segnale di una tensione abbassata. Avendo il presidente e il tecnico ognuno un bel caratterino, convengono tuttavia che proseguire insieme nel Napoli si può e, aggiungeremmo, si deve. A prescindere dai risultati 'concreti' della stagione che sono oggettivamente a rischio (Coppa Italia e secondo posto per la Champions diretta). D'altra parte, proprio De Laurentiis, fra lo scetticismo generale, ha scommesso su Sarri.

Pur tra tante sfumature polemiche, ognuno tirando l'acqua del calciomercato e quella tecnica al proprio mulino, De Laurentiis e Sarri hanno iniziato un progetto proiettato nel futuro, con buon risultati immediati, che sarebbe follia mandare all'aria. Insomma, continueranno insieme. De Laurentiis con l'abilità di migliorare la 'rosa' vendendo o costretto a vendere i migliori (fin quando il gioco riesce), Sarri capace di 'insegnare calcio' avendo dato una identità tecnica al Napoli.

Ed ecco il punto. Il contratto di Sarri. In una intervista di domenica sera, alla domanda se il suo rapporto col Napoli proseguirà, il tecnico ha detto: 'C'è un contratto in essere'. Aggiungendo che non 'vede' elementi perchè venga interrotto. Ma ha chiosato: 'Per carattere, vorrei che chi lavora con me sia contento, in particolare il presidente'. Allora gli è stato chiesto se De Laurentiis è contento. E Sarri ha risposto, dopo la partita con la Juve: 'Stasera era sereno e sorridente'.

Perciò il barometro azzurro si è rimesso al bello. Ma ora la questione è un'altra. Il progetto condiviso da allenatore e presidente è magnifico, incoraggiante e prospettico (per usare un terribile aggettivo di moda). Il Napoli è ricco di gioventù e qualità. Tuttavia, manca ancora qualcosa per schizzare al top. Rimanendo alla 'rosa' di quest'anno, non mancano solo un po' di esperienza più consolidata e una sorta di cinismo nelle partite scorbutiche. Sulla personalità della squadra, Sarri ha qualche dubbio se sia già sufficiente o deve consolidarsi maggiormente. Sui margini di miglioramento tecnico, l'allenatore sostiene che l'anno scorso era possibile un miglioramento del trenta per cento. Si è esaurito o può crescere ancora? Certamente, in alcuni dettagli la squadra può ancora crescere.

Ma che cosa di 'visibile' manca per il salto in alto? Un giocatore, due giocatori, tre giocatori? Di che tipo e in quali ruoli? E si troverebbero sul mercato anche al di là di ogni problema economico? De Laurentiis e Sarri dovranno parlarne già da ora pur sotto la pressione di risultati importanti da centrare nell'immediato.

Sarri sostiene che il Napoli, nel girone di ritorno, ha acquisito quella continuità mancata nel passato. Sostiene anche che tra i giocatori più giovani i margini di miglioramento sono ampi. Il tifoso, però, vorrebbe saperne di più. Il tifoso vorrebbe sentir dire che il Napoli, se prenderà questo o quel giocatore, diventerà 'da scudetto', tanto per non girare troppo sui traguardi sospirati. C'è chi sostiene che Ibrahimovic, anche se giunto all'età di 36 anni, ha tale potenza fisica e tecnica che, gradendo di diventare povero con le 'casse' del Napoli ma ricco per il mare blu e l'affetto dei napoletani, assicurerebbe quel 'salto' decisivo che tutti ormai aspettano. De Laurentiis, tempo fa, ha avuto con lo svedesone un cordiale incontro a Los Angeles. Ma non si può giocare al fantacalcio. I nomi che circolano per la prossima campagna acquisti, a cominciare dall'atalantino Conti, 23 anni, a tutta la 'rosa' di giocatori svedesi, multietnici e giovanissimi nel mirino, fanno pensare sempre a quel terribile aggettivo citato all'inizio. Insomma, quando il Napoli passerà da prospettico a squadra vincente?

Partito Higuain e mancato per infortunio Milik, e in attesa di 'conoscere' Pavoletti, la squadra ha perduto un centravanti 'vero'. E' questa la lacuna sebbene ci sia stata la rivelazione di Mertens e il Napoli abbia l'attacco più forte del campionato? Sarri, tornando alla partita con la Juve, ha detto: 'Con un centravanti vero avremmo segnato sull'ultima palla buona di Callejon. Ma con un centravanti vero non avremmo realizzato il gol di Hamsik'.

Siamo in trappola. Ma il futuro potrebbe regalarci una Juve più vecchia e meno padrona ed è questo il 'varco' per entrare con maggiori possibilità nell'area-scudetto. Qualcosa bisogna fare. C'è anche il problema degli anni non solo di Reina ma anche di Albiol, fermandoci alle esigenze della difesa. Serve un faro più luminoso a centrocampo?

De Laurentiis, certamente, si sta già muovendo. Sarri non fa nomi, ma indica le qualità e il ruolo dei giocatori da acquistare. Se il sereno è tornato, i duepotrebbero centrare un magnifico futuro. Le prossime mosse saranno però decisive per non restare al bel gioco che riempie gli occhi, ma non è riconosciuto dagli almanacchi delle vittorie. Il Mattino.