L’unico in attività in Serie A con 108 gol, uno in più rispetto a Pellissier e Pazzini. Una sensazione speciale?
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L’unico in attività in Serie A con 108 gol, uno in più rispetto a Pellissier e Pazzini. Un
L’unico in attività in Serie A con 108 gol, uno in più rispetto a Pellissier e Pazzini. Una sensazione speciale? «Una bellissima soddisfazione, perché parliamo di un campionato importante. Ha smesso Totti, Cassano e...
«Una bellissima soddisfazione, perché parliamo di un campionato importante. Ha smesso Totti, Cassano e Gilardino al momento non hanno squadra, ed eccomi qui».
Totti era a quota 250 gol.
«Quando smette di giocare un’icona come lui ti dispiace di più, speri sempre di potertelo vedere accanto sul campo o di godertelo da spettatore».
La inseguono anche Higuain, Borriello, Hamsik. Chi teme?
«Tutti, certo che Higuain ne fa 25 a stagione quindi…, ma la vera sorpresa è trovare Hamsik, un centrocampista vicino ai 100 gol. Tanto di cappello».
108 gol, qual è stato il più bello?
«Quello al Chievo con la Samp, quasi da centrocampo: non guardo il portiere, il rimbalzo della palla mi invoglia, sono messo bene con il corpo e tiro una palombella veloce».
Il più difficile?
«Con l’Udinese, contro il Napoli: cross da destra e tiro al volo, mi premiarono con una statuetta per il gol più bello del campionato. Pure a Napoli, l’anno dopo, ne ho fatti di belli: penso a quello con l’Atalanta e alla traversa colpita all’esordio da centrocampo. Quella mi è rimasta qui».
Il difensore più forte?
«Tanti. Ho giocato contro Maldini, Costacurta, Thuram, Cannavaro, Materazzi, Nesta, Samuel, Cordoba. Battevi a centrocampo e pensavi: speriamo di toccarla di nuovo».
E il portiere insuperabile?
«Dida. Ricordo il mio esordio in A, contro il Milan: cross perfetto, colpisco di testa, facendo rimbalzare la palla sull’erba bagnata. E lui respinge. Sarebbe stato il mio primo gol in A».
L’allenatore che le ha insegnato di più?
«Tanti, in modo diverso: Novellino e Lippi mi hanno fatto giocare esterno, Mazzarri mi ha spronato ad allenarmi di più, Donadoni e Giampaolo mi hanno lasciato libertà, Conte ha scoperto la mia cattiveria e la rabbia, Ventura mi ha insegnato la pazienza per attendere l’occasione giusta».
Il suo bomber perfetto.
«Uno con il colpo di testa di Vieri, il sinistro di Montella, la cannonata di Batistuta, la forza di Adriano e una velocità tremenda come Muriel». Comevede la nuova classifica dei cannonieri? «Mertens in pole, a giocarsela con Higuain, poi Dzeko, anche se senza Salah sarà più dura, e Belotti». Gazzetta Dello Sport.
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