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Kvaratskhelia: “Ho scelto il Napoli per Spalletti, sono pronto. Numero? Sceglierò tra 77 e 18”

Ugo Panico

Le parole del neo acquisto del Napoli

Khvicha Kvaratskhelia, ala georgiana e nuovo giocatore del Napoli, ha parlato in un'intervista in Georgia con il giornalista russo Nobel Arustamyan raccontando i primi contatti con il nuovo mister Spalletti e le prime sensazione per la nuova avventura.

Kvaratskhelia: "Ho parlato con Spalletti, mi ha detto che voleva lavorare con me"

Il giovane georgiano si è detto entusiasta della nuova esperienza napoletana che lo attende, felice di giocare con campioni del calibro di Koulibaly e di poter essere allenato da Spalletti. Nella seconda parte dell'intervista Kvaratskhelia ha risposto sul tema della guerra data la sua esperienza in Russia al momento dello scoppio del conflitto, oltre le origini georgiane che sono ovviamente interessate alle vicende di quell'angolo di mondo.

Ecco di seguito riportate le dichiarazioni:

“Ho parlato con Spalletti, mi ha detto che voleva lavorare con me e io ho pensato di voler lavorare con lui. Dopo quelle parole ho deciso di firmare per il Napoli. Mi ha spiegato e preparato per la Serie A, mi sento pronto per il grande salto. Il numero? Non so se indosserò la maglia 77 o la 18, non ho ancora deciso. So di non poter prendere la 10 perché è solo di Maradona. Con chi vorrei giocare? Koulibaly è un gran calciatore. Il mio calciatore preferito è stato Giorgi Kinkladze, era un gran talento che il calcio georgiano non ha saputo sfruttare". 

Sulla guerra

“Quando è scoppiata la guerra c’era paura da parte di tutti. Da parte mia, della mia famiglia. Ho parlato con i compagni e mi hanno detto di scegliere il meglio per me, la vita era la cosa più importante, non potevo restare in Russia ma ho onorato la maglia del Rubin fino alla fine perché loro hanno fatto tanto per me".

Sull'addio al Rubin Kazan

“Ero con la nazionale, il mio agente mi ha chiamato dall’Italia e mi ha detto delle offerte che c’erano. Non è stato facile per me, bisogna sempre scegliere la squadra migliore per te. A volte ci sono squadre forti che però poi non sono quelle giuste per il tuo futuro. Ho avuto modo di parlare con Miranchuk, mi ha spiegato quanto sia duro il lavoro fatto in allenamento in Serie A”.