Kalidou Koulibaly parla da punto di riferimento del Napoli e analizza il finale di stagione in alcune dichiarazioni riportate da La Gazzetta dello Sport.
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Koulibaly: “Sarri non mi calcolava, chiesi la cessione! Futuro? Ho ancora un contratto”
Kalidou Koulibaly ha parlato del suo presente al Napoli e della stagione intercorsa
"Lo scudetto l’abbiamo perso contro squadre che avremmo dovuto battere: Sassuolo, Milan, Chievo. Anche se giocare sempre dopo la Juve non era facile, perché influisce sulla pressione per il risultato. Capisco che fossero in Champions, ma ad un certo punto ne sono usciti ed è stata dura psicologicamente. E difficile è stato assistere alla sconfitta dell’Inter con la Juve. Il gol allo Stadium? Non mi ricordo più cos’è successo dopo il gol. Per me è importante restituire l’affetto della gente", dice il senegalese.
FUTURO - "Ho ancora tre anni di contratto, vedremo. Peccato Reina sia andato via. De Laurentiis? Voleva uno sconto perché ero dieci centimetri più basso di quanto aveva letto su Internet"
RAZZISMO - "Difficile far finta di niente. Ma quel giorno un bambino laziale si scusò per quanto successo. Gli regalai la maglia. La volta dopo i tifosi del Napoli vennero allo stadio con delle maschere con il mio volto ritratto. La prova che mi sono vicini. Il problema è di tutto il Paese e anche i napoletani lo subiscono, perché gente del sud"
SARRI - "All’inizio però non mi calcolava. Gli chiesi di essere ceduto. Il club si oppose. Poi iniziò a farmi giocare. E pur di non uscire dai titolari giocavo anche se ero sfinito. Sarri mi ha trasmesso un’altra visione del calcio. Certi allenamenti senza opposizione sono da pazzi".
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