Clamoroso ed inaccettabile che esistano ancora comportamenti simili nel 2021. E che nessuno la chiami goliardia: andare allo stadio significa innanzitutto rispettarsi e rispettare gli avversari, quando si perde e quando si vince. Kalidou Koulibaly ha dovuto subire degli insulti completamente gratuiti, da non accantonare e su cui riflettere. La stessa sanzione del daspo sembra molto riduttiva, e non perché chi scrive voglia accanirsi sugli ululatori: semplicemente si tratta di un problema che va sradicato a priori, non a posteriori. Sarebbe pure arrivato il momento di investire sull'istruzione, sull'educazione, sulla formazione. Di rendere gli stadi, la comunicazione un luogo più pulito. Di riformare il mondo, non il calcio. Ne ha parlato stamane La Repubblica.
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Koulibaly, i delegati della Procura non s’erano accorti di nulla – Repubblica
Il Giudice Sportivo quest'oggi si pronuncerà su quanto accaduto a Firenze, subìto da Koulibaly, Anguissa e Victor Osimhen. Ma comunque non basterà
Caso Koulibaly, i delegati della Procura non avevano sentito né visto nulla
Così si legge sull'edizione odierna de La Repubblica:
"Andando via dal campo, Koulibaly si è lamentato verso la tribuna dove erano i dirigenti delle due squadre. Che hanno capito che qualcosa stava succedendo. La Fiorentina prima ha esitato, poi il direttore generale Joe Barone ha raggiunto lo staff del Napoli per scusarsi. I delegati della Procura federale, che inizialmente non avevano visto né sentito nulla, hanno chiesto di ascoltare Koulibaly e il giornalista di Dazn, Alessio De Giuseppe. Un quarto d’ora di colloquio col cronista, che sarò convocato dalla Digos nei prossimi giorni, anche di più col difensore. Che ha raccontato tutto: dagli ululati arrivati dalla tribuna e “ignorati” da lui e dai suoi compagni, a quell’insulto inaccettabile che lo ha fatto scattare. Le due deposizioni sono quindi state inserite nella relazione della procura al Giudice sportivo. Oggi potrebbe decidere per una sanzione estrema: il regolamento non esclude la chiusura del settore degli insulti razzisti. Possibile però la richiesta di supplemento di indagine figlia della norma voluta dalla Figc nel 2019 per sgravare i club dalla responsabilità oggettiva".
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