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Koulibaly: “Ero pronto ad andar via da Napoli, ma non ho mai forzato la cessione. Su ADL…”

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Le dichiarazioni del centrale senegalese sul Napoli e su De Laurentiis

Edoardo Riccio

Quest'oggi il Chelsea ha presentato uno dei colpi più significativi di questa finestra di calciomercato: Kalidou Koulibaly. Quest'ultimo, infatti, ha salutato il Napoli recentemente ed è stato ingaggiato dai Blues per circa 38 milioni di euro più 2 di bonus. Tuttavia, alcune dichiarazioni di De Laurentiis circa la scelta di puntare su calciatori africani proprio come Kalidou, di origine senegalese, hanno provocato numerose polemiche. E la risposta dell'ex azzurro non si è fatta attendere proprio quest'oggi...

Koulibaly: "Ho vissuto momenti fantastici a Napoli. Su ADL..."

Koulibaly: “Ero pronto ad andar via da Napoli, ma non ho mai forzato la cessione. Su ADL…”- immagine 2

Di seguito le dichiarazioni del centrale senegalese:

"Per me la cosa più importante è rispettare tutti. Quando giocavo a Napoli, rappresentavo anche il Senegal. Vero che è stata dura quando siamo andati in Coppa d’Africa, ma serve rispetto anche per le Nazionali africane. Come capitano del Senegal, penso non sia giusto parlare così di una nazionale africana.

Rispetto quello che pensa De Laurentiis, se crede che la squadra possa giocare senza africani è un suo diritto. Ma sono sicuro che al Napoli ci sono tante persone che non la pensano come lui. Prendo queste parole come quello che pensa lui, non come quello che pensa la città o la società".

Sul Chelsea

"Abbiamo avuto il primo contatto nel 2015, se non sbaglio. Mi voleva Conte: non andò a buon fine ma ho sempre avuto il pensiero di venire qui. Sono veramente felice di essermi unito a questo club e di essere un giocatore della Premier League. Quando sono arrivato mi sono sentito subito a casa, tutti stavano aspettando il mio arrivo..."

Sulla decisione di giocare in Premier League

"È da tanto tempo che la Premier League mi vuole. Credo nel destino, credo in Dio e magari questo è stato l'anno giusto per venire qui, per diverse ragioni. Il Napoli non voleva vendermi e io non avevo alcuna intenzione di combattere per andar via.

Ho troppo rispetto per i tifosi. Penso però che questa volta era quella giusta per lasciare gli azzurri: ho trascorso 8 anni a lì e ho avuto bellissimi momenti con i compagni, con lo staff. Ho imparato tanto sul calcio e ho pensato che ad un certo punto la mia storia fosse finita".

Sull'ultimo contratto

"È vero, ho 31 anni ma posso dare tutto per questa squadra. Il club ha molta fiducia e io voglio restituirla sul campo, facendo loro capire che hanno fatto un'ottima scelta nel prendere me.

Voglio aiutare questa squadra perché ha grandi giocatori, un grande staff e tifosi straordinari. Sono felice perché dal primo giorno mi sono sentito come un bambino in un negozio di giocattoli. 31 anni è il momento giusto, nel posto giusto".

Su Terry, leggenda del Chelsea

"Attendevo di firmare il contratto col Chelsea - l'ho firmato la sera prima, all'una di notte -, dopodiché come secondo punto avevo bisogno di capire quali numeri fossero liberi. Ho sentito il team manager la mattina dopo e mi ha elencato un paio di possibilità. Non mi aveva detto il 26... io ho chiesto proprio quel numero, e mi è stato detto che apparteneva a Terry.

Mi chiedevo, forse l'hanno ritirato? Quindi ho chiesto a Zola, gli ho parlato perché mi ha spiegato tanto sul Chelsea, ha risposto a tutte le mie domande. Gli ho chiesto il numero di Terry e così l'ho chiamato. All'inizio John pensava che fosse uno scherzo telefonico, poi gli ho chiesto - con tutto rispetto - se potessi prendere il suo numero.

Un numero molto importante che volevo tenere con me dall'esperienza a Napoli. Quando ha detto sì, sono stato immediatamente felicissimo. Era molto importante comunque chiederglielo".

Su Rudiger

"Grande giocatore, mi piace molto. So che giocatore è, ci ho giocato contro quand'era a Roma. Ha fatto tanto qui e sono felice per lui perché è al Real. Per me, però, nessuna pressione. Non voglio essere il sostituto di Rudiger, sono Kalidou Koulibaly.

Non ho le sue caratteristiche, ho un altro stile e un'altra idea di calcio. Proverò a fare del mio meglio, nonostante io sappia quanto sia difficile per me inserirmi dal campionato italiano. Sono molto motivato e voglio mostrare a tutti che ho fatto una grande scelta, voglio iniziare a giocare da subito e mostrare le mie qualità".

Sulla Premier League

"Qui ci sono tra i migliori attaccanti e giocatori del mondo. Spero di poter essere il difensore che tutti si aspettano che sia, non vedo l'ora di iniziare per mettermi alla prova. Non penso molto agli avversari, sono più concentrato sulla mia squadra e sui miei compagni.

Il mio primo obiettivo è non prendere gol, perché se evitiamo di subire e creiamo solidità possiamo essere pericolosi con gli attaccanti che abbiamo. Per me è questo ciò che conta di più".

Su Londra

"Al momento sto provando a visitare la città e conoscerne l'atmosfera, ma soprattutto sto pensando al calcio. A Napoli era diverso: tutti parlavano di calcio, anche quando accompagnavo i miei figli a scuola. Parlavo di calcio con i genitori dei compagni di classe di mio figlio. Voglio prendermi il tempo giusto per comprendere bene Londra, poi vi dirò cosa ne penso. Sul cibo? Non posso ancora dirvi nulla...".

Sull'adattamento

"Devo adattarmi velocemente. Qui tutto va più veloce, la mia testa deve andare più veloce così come i miei occhi e il mio fisico. In Serie A non è lo stesso, il gioco è più compassato. Poi qui gioco il 3-5-2, un sistema diverso per me. Lo staff e i compagni stanno parlando molto con me per farmi comprendere i movimenti e farmi inserire nel nuovo modo di giocare. So che avrò bisogno di tempo, non posso essere di già il giocatore che tutti si aspettano alla prima partita. In due, tre mesi potrò esserlo. Al momento penso a fare il meglio possibile in ogni partita".

Sulla nuova proprietà

"Ho avuto un buon dialogo: mi hanno subito detto di volermi. Tutto è nuovo qui per tutti perché il proprietario è cambiato, sono in fase di grande transizione. Si sta cercando però di fare di tutto per essere competitivi in ogni partita. Penso che ci vorrà tempo".

Su Jorginho e Mendy

"Quando Jorginho ha lasciato il Napoli, ho sentito di aver perso qualcosa anch'io. Mi è mancato molto. Abbiamo vinto in azzurro tante partite insieme, siamo stati a stretto contatto ogni giorno. Mi ha chiamato spesso, mi ha chiesto di venire qui ma non sapevo ancora bene cosa sarebbe successo. Con Mendy abbiamo un buon rapporto, qui le nostre famiglie possono passare del tempo insieme. Abbiamo parlato del Chelsea in Coppa d'Africa, quando ho firmato è stato felicissimo".

Sul Senegal

"Nessuno può dirmi di non andare in nazionale. Quando c'è la Coppa, devo essere da capitano il primo ad arrivare in Senegal. Lo scorso dicembre sono arrivato prima del dovuto per allenarmi ed ero felicissimo. Nessuno, ripeto, può dirmi di non partecipare a questa competizione. Ricevo molto amore dai tifosi del mio Paese, tutti i calciatori dell'Africa la pensano come me. Abbiamo molto rispetto per la nostra patria".

Traduzione di Mattia Fele 

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