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Koulibaly: “Il nostro è un gruppo serio, prima si vincono le partite e poi si scherza”

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Le parole di Kalidou Koulibaly in conferenza stampa

Giovanni Ibello

Intervenuto in conferenza stampa, Kalidou Koulibaly, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni riprese dalla nostra redazione:

Koulibaly in conferenza stampa

spalletti koulibaly

Sulla partita di domani

"Per me se i prossimi avversari sono al primo posto del girone non può essere fortuna. Lo meritano, stanno giocando bene. Domani verranno con le stesse intenzioni. Noi dobbiamo stare attenti a non concedere niente e dobbiamo fare gol il prima possibile. Se giochiamo con tranquillità possiamo vincere la partita, anzi dobbiamo vincere".

Sui tanti gol presi in Europa League

"In Europa League abbiamo preso tanti gol, è vero. Questo mi dà troppo fastidio. Abbiamo giocatori di livello là dietro, ma credo che il tema dei gol subiti sia un discorso di squadra. Se non prendiamo gol possiamo vincere in qualsiasi momento, del resto abbiamo dei fenomeni lì davanti. Il mister mi chiama comandante? Mi fa piacere, ma tutti i giocatori sono importanti".

Sullo spogliatoio azzurro

"In questo momento nello spogliatoio si vive bene, quando si vince anche l'umore migliora. Siamo sereni e scherziamo tra noi, ma devo dire che siamo anche molto seri sul lavoro che stiamo svolgendo. Le risate le destiniamo al post-gara, quando avremo portato a casa i tre punti. Questo gruppo è tra i più forti. Se l'anno scorso non abbiamo reso è per via degli infortuni. Quest'anno il mister è venuto e ci ha fatto capire che siamo campioni, ma dobbiamo dimostrarlo sul campo. Se non lo dimostri sul rettangolo verde dirlo non serve a niente. Vogliamo vincere le partite, partita dopo partita".

Sul girone di EL

"Primi o secondi cambia poco. Dobbiamo metterci a posto sia in Europa League che in campionato. Coppa d'Africa? Troppo presto per parlarne, dobbiamo concentrarci sulle prossime gare fino alla sosta. Vogliamo vincere tutte le partite".

Sul razzismo

"Ho dei compagni fantastici, ecco perché ho superato i fatti di Firenze. Sono tante le persone che mi hanno chiamato, anche da Firenze. Mi hanno invitato a parlare di razzismo lì nelle scuole. Mi ha fatto piacere. Posso anche incontrare chi mi ha aggredito per capire che cosa gli è passato per la testa".