Fatevi un giro, cliccando qua e là, inseguendo i rimbalzi dei social, leggendoli: esprimono, a modo loro, le convinzioni di una Napoli che osserva, analizza e interviene, anche con tackle rovinosi, certo con una visione, diciamo così, faziosa, e che però duramente si ribella, torna indietro nel tempo, rimescola una serie di circostanze, le trasforma in indizi e li eleva a prove.
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Juventus-Napoli, sotto accusa Banti, severo a metà…
Juventus-Napoli, sotto accusa Banti, severo a metà...
La Juventus ha vinto perché ha dimostrato di essere più forte, s’è presa la partita al ventesimo, l’ha fatta sua, ci ha messo il fisico e la propria organizzazione, l’ha potuta poi governare alla distanza, e per mezz’ora, in superiorità numerica, per la sciocchezza di Mario Rui che è costata l’espulsione al portoghese e Banti s’è dimenticato (secondo il giudizio del Corriere dello Sport-Stadio) il giallo sul mani di Chiellini e poi è rimasto ai margini, senza incidere sul risultato, senza scatenare “casi” ma comunque, e questo per quel mondo virtuale che ha voce e stavolta lo fa con equilibrio e senza esagerare, “indirizzando”.
In un paese da sessanta milioni di Ct è legittimo andare a cogliere la delusione d’un mondo che ormai appartiene alla moltitudine, che può essere esagerato oppure no, perché ci sono modi e modi: e quello di Banti, ad esempio, non è andato giù, perché resta troppo fresca tra Facebook e Twitter la ferita di san Siro e quella omissione di Orsato in Inter-Juventus.
Gli “indignados” del rettangolo di gioco, quelli che riconoscono (anche) la manifesta superiorità di una “nemica”che ha centimetri, talento, forza, idee, organizzazione e soluzioni, pur senza sfociare nella ricerca di alibi, inutili e semmai persino dannosi alla crescita complessiva di un ambiente, fanno le pulci a certe scelte di Banti, ritenuto fiscale a centottanta gradi, severo a metà, un po’ rigoroso e un pochino però permissivo, severo con le scelleratezze di Mario Rui e distratto su Cristiano Ronaldo quando allontana il pallone o generoso su Cancelo, guarda caso sabato c’era sempre un portoghese di mezzo. E' anche questo il calcio del Terzo Millennio, va tenuto in considerazione e registrato quando indugia sulle proprie letture - dalle ovviamente personali angolazioni - e soprattutto quando non si rifugia nelle volgarità. E però Luca Banti si prende la sua dose di critiche (civili) e rientra in una corrente di pensiero che dal 14 aprile 2018 è ormai diffusa e che Rafa Benitez, nel gennaio del 2015, sintetizzò in maniera socialmente dilagante: «Con la Juventus, ci può stare...».
CDS
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