Il giocatore del Napoli, Juan Jesus, interviene in conferenza stampa insieme a Spalletti per presentare il match di domani contro il Milan valido per i quarti di ritorno di Champions League. A seguire le sue principali parole.
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Juan Jesus: “Ci vorrà consapevolezza, non cadiamo nelle provocazioni. A Napoli mi sento a casa”
Le parole di Juan Jesus
—"Sarà una storia diversa rispetto Roma-Barcellona di cinque anni fa. Quello è il passato, ora dobbiamo pensare al Napoli e a passare il turno. Sicuramente cinque anni fa nessuno si aspettava di ribaltare quella gara, adesso è più facile perché partiamo da uno svantaggio minimo, con i nostri tifosi, nel nostro stadio. Domani ci vuole consapevolezza. Dobbiamo essere consapevoli delle nostre qualità, i 22 punti di distacco non sono un caso, faremo del nostro meglio. Se abbiamo i nostri tifosi che ci spingono sarà più facile, come avvenuto contro la Juventus, in cui il pubblico ci spinse fino alla vittoria. Milan? All'andata hanno fatto un po' di polemica, noi abbiamo risposto in campo e lo faremo anche domani. Sicuramente dovremo essere svegli e furbi, non cadere nelle provocazioni e mettere cazzimma. Loro in attacco sono forti, hanno Giroud, Diaz che sta attraversando un buon momento. Dobbiamo essere attenti, giocare il nostro calcio e fare del nostro meglio. Kjaer è un grande giocatore".
Sul rapporto con la città
—"Gioco in serie A da dodici anni, ho affrontato sicuramente partite più complicate di questa. Ma sono pronto a fare qualsiasi cosa, che sia impostare il gioco o difendere, pur di portare a casa il risultato. A Napoli mi sento a casa, mi sembra il Brasile perché la gente è molto calda. Ho un grande rapporto con la città e spero di poter sfruttare al meglio i due anni di contratto che ho appena rinnovato. Osimhen? Sicuramente sarà un pericolo in più per la difesa del Milan. Victor è forte, è in forma, e ci aiuterà rispetto all'andata che non c'era, a vincere il match. Il maggior pericolo del Milan è sicuramente Leao, ha dribbling micidiali. A Milano e Roma anche sono stato bene, ho legami particolari con queste due città. Nella prima ho ancora tanti amici e bei ricordi, nella seconda è nato il mio primo figlio. Non c'è n'è una migliore dell'altra, in tutte ho lasciato buoni ricordi e ogni posto per me è casa. La vita è sempre una sorpresa, ho fatto cinque anni in ogni città. Siamo consapevoli di quanto stiamo facendo, di poter riportare l'allegria dopo 33 anni. In questo mese di aprile possiamo fare la storia, ci sono ancora alcune righe da scrivere nel nostro libro ma potremo cambiare lo scorso aprile con l'aprile di quest'anno".
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