Mi trovo bene in coppia con Sam Beukema, è un ragazzo pronto, l'anno scorso ha fatto una stagione importante con il Bologna. Sta capendo cosa significa giocare in una piazza come Napoli, anche in Champions League ha fatto bene. È giovane, ha cose da imparare, come io a 34 anni ho cose da imparare da lui. Noi difensori siamo pronti a difendere e a fare bene per la squadra.
Su Marianucci
—Marianucci? È bravo, viene dall'Empoli ed ha fatto un bel campionato. È un ragazzo molto sicuro, tecnicamente molto forte: sembra più grande dell'età che ha. Mi auguro che faccia una buona carriera, perché è un bravo ragazzo e si impegna tantissimo. In allenamento fa sempre bene e si è fatto trovare pronto in una partita importante come quella contro il Milan: la gente parla di errore, ma solo chi gioca può capire determinate dinamiche. Secondo me è un ragazzo che farà tanta strada. Non mi interessa quanti gol abbiamo subito, dobbiamo fare sempre del nostro meglio, ma mi interessa fare più punti e giocare bene: sia in Champions che in campionato.
Sulla stima di Conte
—Conte mi ha definito "immortale"? Ho sempre dato il meglio di me in tutte le squadre per cui ho giocato. A Napoli ho raggiunto l'apice della mia carriera, perché ho trovato una società che mi ha dato fiducia e una serenità in generale. L'età per me è un numero, in allenamento sono sempre quello che spinge di più perché devo dare l'esempio. Voglio continuare a giocare, ho 34 anni ma non mi pesa: continuerò a dare sempre di più.
Sulle sfide con Torino e Inter
—Il Torino ha avuto un inizio complicato in campionato, ma è una buona squadra. Hanno anche due nostre conoscenze, Ngonge e Simeone, che possono farci male. Dobbiamo preparare bene questa partita, non sarà facile.
Sfida con l'Inter? Non credo che sarà una svolta nel campionato come partita. È importante per capire dove possiamo arrivare, considerando che l'Inter è una squadra forte: conosco il mister, ci ho giocato insieme. Non dobbiamo dare troppo peso alla sfida in sé: non è una finale, dobbiamo giocare bene e fare il nostro gioco.
Sul gruppo e il rapporto con la città
—Sembra che conosciamo i nuovi arrivati da una vita: il nostro gruppo è sano, fatto di bravi ragazzi, infatti siamo la squadra che prende meno cartellini (ride ndr). I nuovi si sono sentiti subito a proprio agio, sono tutti ragazzi umili. Si sono inseriti benissimo.
Quando posso giro la città, vivo a Posillipo e conosco tutti in zona. Non vado molto in centro perché ci sono molte persone, ma vivo la città tranquillamente: ogni volta che mi sveglio vedo il Vesuvio e il mare e sto bene. I napoletani sono molto viscerali, ho un bellissimo rapporto con la città”.
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