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Jorginho al CdS parla di Napoli, Sarri e la Nazionale: “Mi manca il sole, gli amici, il cibo, il calore della gente. Un giorno vorrei tornare”

Jorginho al CdS parla di Napoli, Sarri e la Nazionale: “Mi manca il sole, gli amici, il cibo, il calore della gente. Un giorno vorrei tornare”

L’italobrasiliano Jorginho ieri ha potuto parlare da nuovo leader del Chelsea capolista in Premier, pronto ad assumersi il ruolo anche in Nazionale, dopo che Mancini, già al debutto della scorsa primavera, aveva fatto capire quanto...

Redazione

L’italobrasiliano Jorginho ieri ha potuto parlare da nuovo leader del Chelsea capolista in Premier, pronto ad assumersi il ruolo anche in Nazionale, dopo che Mancini, già al debutto della scorsa primavera, aveva fatto capire quanto contasse su di lui.

E con stile immutato, tono basso ma concetti limpidi, Jorginho ha affrontato tutti i temi, compreso quello mega relativo al Napoli. «Non è facile dire quello che mi manca: un posto meraviglioso. Mi manca il sole, gli amici, il cibo, il calore della gente. La verità è semplice: quando lasci un posto dove sei stato bene, quello ti mancherà sempre».

Avrebbe potuto rimanere, senza dover rinunciare a tutto questo? E’ stato lui a decidere l’addio? Jorginho ha spiegato: «Queste scelte si fanno insieme: conta la volontà del giocatore ma anche quella della società. Si cerca il bene di entrambe le parti. E una sola volontà non basta».

Occhio, capiamoci: non c’era aria di smandolinata nel sua voce. Che ha continuato a raccontare e raccontarsi, includendo nel racconto, per forza di cose, Sarri: «A Londra è rimasto se stesso, ha le sue abitudini, lo sapete. Stiamo ottenendo buoni risultati. Il Sun dice che ha cambiato orari per farci stare con le famiglie? Io non ho letto questo, soprattutto non mi sono accorto di fare meno doppie sedute».

Della sua assenza in mezzo al campo si sono accorti tutti a Napoli. Ancelotti sta cercando di ovviare con Hamsik regista. Il suo ex compagno la vede così: «Marek è molto, ma molto intelligente. Però credo non avesse mai giocato prima in questo ruolo. Lui ha la testa giusta, la capacità di adattarsi, le qualità per farlo ma in un mese non si cambia: servirà tempo. Comunque non parlerei di Napoli in crisi».

Ha parlato invece del passaggio dalla gestione Sarri a quella Ancelotti: «Sono rimasto in contatto con i miei ex compagni, per quello che mi hanno detto adesso è tutto completamente diverso: dalla gestione della squadra agli allenamenti».

E’ invece cambiato il calcio per lui, Jorginho: «In Premier c’è più ritmo, più fisicità; lo sapevo, mi sto trovando bene, mi piace; così come gli impianti: bisogna vederli per capire di cosa stiamo parlando. Però non dimentico la Serie A, dove la Juve resta la favorita (con CR7 in più poi.). Un giorno mi piacerebbe tornare, dopo aver vinto la Premier, come spero».

Jorginho ha ovviamente parlato della Nazionale: «L’Italia non merita di essere dove è adesso. Siamo motivati per tornare a vincere. Mi pare che questo nuovo gruppo stia molto bene insieme, anche con allegria. Ma non dite che questo è l’Italia di Jorginho. Sono solo molto orgoglioso di sentirmi al centro di questo nuovo progetto. Mancini? Ci ha detto di giocare al calcio». CdS.