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L’intervista – Handanovic: “Chi toglierei tra Insigne, Mertens e Callejon? Io dico Sarri!”

L’intervista – Handanovic: “Chi toglierei tra Insigne, Mertens e Callejon? Io dico Sarri!”

Il para tutto quando incontra il Napoli e no ai microfoni del CdS Handanovic, se ripensa a quello che è successo ad Astori cosa sente dentro? «Tutti adesso ne parlano, ma per come sono fatto io, anche per rispetto dei familiari, questo...

Redazione

Il para tutto quando incontra il Napoli e no ai microfoni del CdS Handanovic, se ripensa a quello che è successo ad Astori cosa sente dentro?

«Tutti adesso ne parlano, ma per come sono fatto io, anche per rispetto dei familiari, questo è il momento del silenzio. Domenica mattina eravamo nello spogliatoio e non credevamo a ciò che ci hanno detto. “Com’è possibile?” abbiamo pensato. I ragazzi che hanno giocato nella Fiorentina (Vecino e Borja Valero, ndr) ci hanno confermato che la notizia era vera ed è stato uno choc per tutti. Poteva capitare a ognuno di noi e una cosa simile ti fa ricordare quali sono le cose più importanti della vita».

Domenica intanto ripartirà la Serie A. Si aspetta un Napoli più arrabbiato dopo il ko contro la Roma?

«Non so se sarà più arrabbiato. Loro giocano sempre allo stesso modo: in casa contro il Lipsia hanno perso, ma poi sono andati in Germania e hanno fatto molto bene. Un risultato negativo non deve far pensare che abbiano meritato la sconfitta perché non tutte le gare nascono e finiscono allo stesso modo».

Il Napoli ha perso due partite di fila tra campionato e Champions a inizio dicembre, ma in Serie A non colleziona due ko di seguito dall’ottobre 2016. Preoccupato?

«Dobbiamo pensare a noi stessi, non agli altri. Il Napoli lo conosciamo abbastanza bene, sappiamo come gioca e quali sono i suoi punti forti».

Cosa teme degli azzurri?

«Lavorano con lo stesso allenatore da 3 anni, giocano tutti insieme e nella formazione titolare, partita dopo partita, ci sono pochi cambi: questo vuol dire che si “conoscono”, che giocano a uno-due tocchi, che si divertono e che sanno sempre cosa fare».

Il calcio di Sarri è il migliore d’Italia?

«D’Italia di sicuro ed è anche tra migliori 2-3 d’Europa insieme a quello del City e del Liverpool».

Come si può fermare questo Napoli?

«Questa è una domanda per Spalletti (ride, ndr). Io non dico niente».

Callejon, Mertens e Insigne: chi toglierebbe al tridente azzurro?

«Io toglierei. Sarri perché questi tre giocatori, ma anche Allan, Koulibaly, Zielinski e Hamsik, sono diventati così forti e sono migliorati con lui in panchina. E’ stato Sarri che ha permesso loro di esprimersi al massimo e di fare il salto di qualità».

Cosa ricorda dello 0-0 al San Paolo?

«All’andata abbiamo disputato una buona prova e ci è mancato l’ultimo passaggio, il tenere un po’ di più la palla. Al Napoli non devi permettere di fare un grande palleggio sennò è dura».

Sarri può togliere lo scudetto ad Allegri?

«Non lo so. La lotta sarà aperta fino alla fine e non mi sbilancio».

Chi merita di più il tricolore?

«Lo dirà la classifica».

Non raggiungere la Champions League neppure quest’anno per l’Inter sarebbe un fallimento?

«E’ un’eventualità che abbiamo il dovere di non prendere neppure in considerazione. Bisogna reagire e tornare a essere quelli del girone d’andata».

Che voto darebbe alla squadra in caso di qualificazione alla Champions?

«Non puoi dare un voto adesso immaginando come finirà la stagione tra tre mesi. Aspettiamo».

L’Inter deve puntare a mettersi alle spalle la Lazio o la Roma?

«Un professionista non pensa a chi deve superare, ma a raggiungere il suo obiettivo».

E’ soddisfatto della stagione nerazzurra finora?

«Se me lo avesse chiesto a dicembre, le avrei risposto di sì e avrei aggiunto che sarebbe stato necessario tenere alta la concentrazione fino alla fine. Adesso sono un po’ meno soddisfatto. Nel campionato ci sono alti e bassi e questo è sicuramente un momento negativo che dobbiamo superare».

Se a inizio agosto le avessero detto che avreste conquistato 51 punti dopo 26 giornate avrebbe firmato? «Non faccio calcoli o pronostici. Io ho un obiettivo da raggiungere, la qualificazione alla Champions, e tutti dobbiamo lavorare per quello». CdS.