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Intercettazione tra Izzo e l’agente: “Latrina ricordi quando ti dissi che a Napoli non devi starci?”

Intercettazione tra Izzo e l’agente: “Latrina ricordi quando ti dissi che a Napoli non devi starci?”

Ecco l'intercettazione tra Izzo ed il suo agente in cui volano dure parole

Redazione

Stamane Il Fatto Quotidiano ha pubblicato un'intercettazione tra Izzo ed il suo agente Paolo Palermo, risalente essa al 31 maggio 2014. In questo periodo il difensore aveva il telefono sotto controllo:

Paolo Palermo, il quale sapeva della persistenza del giocatore a frequentare ancora cattive amicizie, gli disse: “…Perciò te ne feci andare a Trieste, ti ricordi o no quando il …inc., ti ricordi quando ti dissi: “tu a Napoli non ci devi stare” . Ti ricordi o no ?… ….. quando io ti dissi: “tu a Napoli non ci devi stare” e ti feci giocare con la Triestina, ti ricordi? … ….e perciò, hai capito o no; perciò io non ti volevo far restare a Napoli a te, a giocare ad Avellino, hai capito o no … …hai capito, grande “latrina”!!! sempre una “latrina” ti devo trattare…”.

I tifosi dell’Avellino sono inferociti. Izzo non ha giocato, è febbricitante, non è stato nemmeno convocato e si trova a Napoli. Alle 14.30 riceve una telefonata da Fabio Pisacane, suo compagno di squadra (famoso per essere stato premiato dalla Fifa qualche anno prima per aver denunciato un tentativo di corruzione calcistica). Pisacane ha conosciuto uno degli Accurso, glielo ha presentato Izzo, ma si è subito sottratto ai tentativi di abboccamento. Sono trascorse alcune settimane. Pisacane avverte Izzo che una parte della tifoseria ce l’ha in particolare con lui.

Fabio: Pensa che dicevano: “…dove sta Izzo ? …lo devo uccidere” . Hai capito

Armando: Ma chi lo diceva… chi lo diceva ?

Fabio: I tifosi, Armando

Izzo si allarma. Mezz’ora dopo chiama il suo agente. Ha paura di ritorsioni, chiede consigli su come comportarsi coi dirigenti dell’Avellino. Palermo ascolta le preoccupazioni del ragazzo. E lo richiama quasi subito.

Paolo: Ma quando te l’ha detto sto fatto?

Armando: Fabio, mi ha chiamato… (…) ” …no, io te lo volevo… I tifosi ci hanno massacrato”; si voleva “apparare” perché ha fatto un paio di cagate ieri, ha giocato… Ha detto: “…no, i tifosi ieri ci hanno ucciso, ci hanno sputato in faccia perché abbiamo giocato “malamente” …così colà”; e poi lui ha detto vicino a me: ” ma Izzo dov’é, Izzo dov’é “

(…)

Paolo: Tu dove stai? Dove dormi ?

Armando: Io ora sono sceso a Napoli, Paolo, questa mattina

Paolo: Eh va bè… Perciò te ne feci andare a Trieste, ti ricordi o no quando il …inc., ti ricordi quando ti dissi: “tu a Napoli non ci devi stare” . Ti ricordi o no ?

Armando: (non capisce ndc) ti ricordi ?

Paolo: Quando io ti dissi: “tu a Napoli non ci devi stare” e ti feci giocare con la Triestina, ti ricordi?

Armando: Eh

Paolo: E perciò, hai capito o no; perciò io non ti volevo far restare a Napoli a te, a giocare ad Avellino, hai capito o no

Armando: Eh

Paolo:- lo sai dove ti porto l’anno prossimo ? (…)l’anno prossimo ti porto a mille kilometri di distanza da Napoli, a mille kilometri!!!

Armando:…ma portami dove vuoi tu, basta che mi porti a… (viene interrotto. ndc)

Paolo:- hai capito

Armando: Basta che me ne fai andare da qua

Paolo: Hai capito, grande “latrina”!!!! hai capito ? Solo così ti devo trattare, sempre una “latrina” ti devo trattare

Armando: Ma perché ?

Paolo: E lo sai perché; (impreca) …fai vedere pure: “perché ?”; lo sai perché

Armando: (con tono sottomesso ndc) e… perché Paolo, perché…

Paolo: Sei stronzo assai, sei un uomo di “sfaccimma” perciò!!!! (…) devi ringraziare che io ti voglio bene, hai capito o no…

I due poi prendono accordi su come prolungare la convalescenza con un certificato medico. Izzo obbedisce. In serata Palermo ritelefona per “rimproverare” il ragazzo per i suoi comportamenti: “Poi ci dobbiamo vedere un poco io e te “guagliò”, parliamo un poco… ….a me mi è sfumato, mi sta sfumando il sogno, il sogno mio lo sai qual era……mi hai “chiavato” una coltellata…”.

Il 2 giugno nuova intercettazione tra i due. Palermo parla come uno che ha compreso qualcosa di brutto e irriferibile. E ad Izzo lo fa capire con chiarezza. “…Tu fai la persona seria, comportati bene, non fare stronzate, non parlare con nessuno … non ti vedere più con quelle persone, assolutamente …va bene comunque… comunque io ti voglio dire solo una cosa … io non è che ti voglio dire ma ti voglio dire una cosa importante… a me mi hai ucciso, mi hai ucciso proprio… cioè un dispiacere che tu non hai proprio idea per esserti trovato in una tarantella del genere… non puoi immaginare…”…. “…non me lo aspettavo nemmai ne mo e ne mai una cosa del genere!!…”.

I carabinieri del Nucleo Investigativo diretti dal maggiore Alfonso Pannone riassumono così: “Palermo gli ribadisce il suo punto vista cercando di far capire la gravità di ciò che era successo, situazione che potrebbe diventare anche di “dominio pubblico”, intimandogli non frequentare più alcune persone affinché non venga compromessa la sua carriera di calciatore”.

Palermo infine dice al telefono ad Izzo: “…eh allora se vuoi fare carriera mi devi stare a sentire a me, cioè non devi più pensare neanche pensarlo lontanamente di fartela con alcune persone, di parlare con alcune persone perché sennò tu sei morto, sennò tu veramente vai a lavorare dopo quello che è successo ….. ascolta il mio consiglio ascolta quello che ti dico io !.. …e’ successa una cosa grave adesso lo sai non lo sai è successo …. ed è grave!!… ….e nel calcio la gente parla hai capito… (…) cerca di fare esperienza di quello che è successo di non trovarti più in una situazione del genere… di non dare più confidenza a nessuno… di essere fuori dalla mischia, di essere una persona con una moralità alta…. , hai capito… di non scendere a compromessi….”.