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Inter-Napoli: quando Sivori venne espulso e lasciò il campo mimando il gesto del furto

Inter-Napoli: quando Sivori venne espulso e lasciò il campo mimando il gesto del furto

Era il 1967 quando Sivori non accettò le decisioni dell'arbitro e l’Inter pareggiò negli ultimo minuti restando in testa alla classifica

Giovanni Montuori

Era il 14 maggio 1967 quando in una sfida tra Inter e Napoli l’arbitro Pieroni divenne protagonista di una calda gara primaverile. La partita finì 1-1, con il Napoli che si portò in vantaggio con Altafini al 15°, con un tiro potente. Poi accadde l’irreparabile. Gli animi si riscaldarono, soprattutto quelli dei nerazzurri. Corso, per una rimessa laterale concessa al Napoli, protestò scagliando la palla con violenza verso il guardialinee. Ecco che l’arbitro Pieroni salì in cattedra, facendo finta che nulla fosse successo. Poco dopo un episodio simile: Sivori protestò per una rimessa assegnata ingiustamente all’Inter. Ma, questa volta, l’arbitro tirò fuori il rosso diretto nell’incredulità generale.

Inter-Napoli: quando Sivori venne espulso e lasciò il campo mimando il gesto del furto

Sette minuti dopo ecco il gol dell’Inter con Burgnich che pareggiò a pochi minuti dal termine. Scoppiò il caos: le proteste del Napoli furono violente. Sivori non accettò l’espulsione e si rese protagonista della protesta partenopea: abbandonò il campo mimando il gesto del furto, e toccandosi il petto dove va cucito lo scudetto. In effetti, grazie a quel pareggio, l’Inter rimase in testa alla classifica, ma poi perse lo scudetto a discapito della Juve prima pareggiando con la Fiorentina, poi perdendo col Mantova. Il Napoli chiuse quella stagione al quarto posto, a -5 dalla Juve e a -4 dall’Inter, con il Bologna terzo a un punto di distanza.