Il principe della notte è racchiuso in un fotogramma, basterebbe andarselo a rivedere, nella lucidità di scappare, nei modi e nei tempi giusti, dietro le spalle di Kimpembe, di trasformare in platino che quel cross d’oro che gli serve Callejon, poi di esplodere verso la sua folla, che sta lì, incredula: di nuovo Insigne, come con il Real Madrid, come con il Liverppol, come tutte le grandi partite in cui serve tirare fuori il talento ma anche altro. «Il gol mi è piaciuto: ho fatto un gran movimento, posso dirlo, ma è merito di Callejon che mi ha dosato quella sfera con i giri giusti». Minuto novantasei, quando l’arbitro fischia, quando il Napoli si dibatte, com’è inevitabile che sia, sullo stato d’animo: «Ma noi siamo stati bravi. Ora aspettiamo il Psg al San Paolo, sapendo che in quella partita ci giocheremo tutto. Ma passata quella forma di delusione che ti prende, adesso ci tranquillizzeremo: il Napoli è vivo, è autorevole, è tranquillo. E prepareremo anche la sfida di ritorno come questa».
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Insigne il principe della notte
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