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Faustino: “Insigne già a 16 anni aveva qualcosa di speciale”

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Le parole di Ivan Faustino su Insigne a La Gazzetta dello Sport

Giovanni Pietropaolo

Prima che un calciatore diventi noto, deve farsi strada e avere un pizzico di fortuna. Una delle "fortune" di Lorenzo Insigne è stato Ivan Faustino. Il figlio di Canè ha conosciuto l'attuale capitano del Napoli alla tenera età di 16 anni e se ne innamorò sin da subito. Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport ha raccontato un po' quello che è il percorso di Lorenzo: dalle giovanili in poi.

Faustino: "Insigne e il Napoli si sono completati. Un dispiacere sia finita questa storia d'amore"

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Di seguito le dichiarazioni di Ivan Faustino su Insigne a La Gazzetta dello Sport:

"Dispiaciuto perché finisce una bella storia d’amore, però ormai il calcio ci ha abituato a questi addii amari. Purtroppo esistono sempre meno bandiere, piuttosto l’augurio che bisogna farsi e che credo faccia anche Lorenzo al Napoli è quello che ci siano sempre più Insigne che dal settore giovanile arrivino poi ad essere a lungo protagonisti in prima squadra".

Sul "primo" Insigne

"Io l’ho conosciuto che aveva appena compiuto sedici anni, doveva ancora formarsi come uomo e come calciatore ma si vedeva che aveva qualcosa di speciale. Nel primo anno con gli Allievi iniziò in sordina ma poi ci aiutò a conquistare i play off e soprattutto a vincere il torneo Manlio Scopigno a Rieti ed a ben figurare ad Arco di Trento e a Gradisca di Isonzo, fu lì che ci lasciò tutti a bocca aperta. Giocavamo contro i colombiani del Deportivo Cali, molto più alti e grossi di noi e quindi optammo per un 4-1-4-1 con Lorenzo punta centrale. Dopo un avvio timido, li fece ammattire. Sembrava gli passasse sotto le gambe, vincemmo 3-1 in rimonta e lui fece faville. Se lo ricorda bene anche Cristiano Mozzillo, attuale segretario dell’Inter che era il nostro dirigente all’epoca".

Sul primo ruolo di Insigne

"Poteva giocare in tutti i ruoli dell’attacco come ha dimostrato poi di saper fare. Generalmente in Primavera lo impiegavo da trequartista dietro le due punte Varriale e Ciano (quest’ultimo attuale bandiera del Frosinone ndr), avevamo un gruppo forte con dentro anche Sepe e Maiello. Disputammo anche un grande Viareggio, anzi fu lì che Zeman scoprì Insigne. La partita in questione fu Napoli-Parma".

Sul rapporto tra Insigne e il Napoli

"Si sono completati, peccato solo che da capitano Lorenzo non sia riuscito a vincere lo scudetto. Gli sarà dispiaciuto enormemente, il tricolore avrebbe rappresentato la classica ciliegina sulla torta di una carriera comunque folgorante della quale tutti noi che lo abbiamo incrociato siamo ancora fieri testimoni".

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