Insigne: “Spero che un giorno ritirino la mia 24 come la 10 di Diego. E quella volta che l’ufficio di Zeman sembrava Milano…”

Lorenzo Insigne, capitano del Napoli è intervenuto a Dazn durante il mini-documentario intitolato “La Napoli dei tre tenori”. Il capitano azzurro ha parlato di vari temi. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli1926:

“Con Zeman ho sempre avuto un buon rapporto, a lui devo tanto. Lui mi ha voluto a tutti i costi a Foggia e a Pescara. Se oggi sono qui è anche merito suo. Sono cresciuto. Lui tutte le mattine ci faceva pesare nel suo ufficio, sembrava Milano era pieno di fumo!”.

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Napoli, tifo e scaramanzia

Sei scaramantico? Hai un rito prima di entrare in campo?

“Assolutamente sì, faccio tre saltelli con il piede destro. Sono talmente scaramantico che ho scelto il 24 per mia moglie e me lo tengo. Non lo cambierei manco per la 10 di Diego. Magari un giorno ritireranno anche la 24”.

Se giochi male torni a casa e...?

“Me lo dice prima mio padre. Poi me lo dico da solo perché io ogni settimana voglio migliorare gli errori che ho fatto in partita”.

Spesso si criticano dei giocatori col coro “andate a lavorare”, tu sai cosa significa?

“Assolutamente. Da piccolo ho lavorato e ho fatto dei sacrifici per giocare a calcio che mi hanno ripagato. Facevo l’ambulante. Dispiace essere insultati cosi, ma si sa che i tifosi sono particolari. I tifosi ci restano male, come ci restiamo male noi”.

Cosa rappresenta giocare a Napoli?

“Napoli è stupenda. Quando giochiamo non c’è nessuno in strada, tutti a seguire la partita. I tifosi amano questa squadra alla follia e ce lo dimostrano ogni volta”.

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