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Cobolli Gigli: “Insigne ha una classe infinita, ma deve ancora crescere caratterialmente!”

(Getty Images)

Questa mattina nel corso della trasmissione “Il Sogno nel Cuore” in onda su 1 Station Radio l’ex presidente juventino Giovanni Cobolli Gigli ha rilasciato alcune dichiarazioni sulle due squadre che daranno via a breve a un...

Enrico Esposito

Questa mattina nel corso della trasmissione "Il Sogno nel Cuore" in onda su 1 Station Radio l'ex presidente juventino Giovanni Cobolli Gigli ha rilasciato alcune dichiarazioni sulle due squadre che daranno via a breve a un attesissimo match: Juve-Napoli. Ma ha parlato anche di Insigne.

Cobolli Gigli: "Non credo alla possibilità di un cambio tra Insigne e Dybala"

Lorenzo Insigne (Photo by SSC NAPOLI via Getty Images)

Lorenzo Insigne è pronto a guidare il Napolinell'importantissima partita contro la Juventus di mercoledì. Il capitano azzurro si trova in un momento di forma eccellente e sta lasciando il segno nel grande momento della sua squadra. Oggi durante la trasmissione "Il Sogno nel Cuore" su 1 Station Radio l'ex presidente della JuventusGiovanni Cobolli Gigli ha rilasciato alcune dichiarazioni sul rendimento del numero 24 azzurro e altri temi in casa Napoli, non tralasciando anche commenti sulla Juventus. Ecco quanto evidenziato dal nostro sito:

"Scambio Insigne-Dybala? Io terrei l’argentino e lo farei diventare il vero numero 10 della Juventus. Insigne, tecnicamente, è all’altezza di indossare la maglia bianconera, ma deve crescere caratterialmente. È una stella, ha classe infinita, ma non ha ancora abbastanza autorevolezza. Gattuso? L’ho sempre stimato come calciatore, non per la sua classe ma per la sua grinta e, soprattutto, per il suo essere aperto e diretto nelle dichiarazioni. Anche se, talvolta, è stato politicamente scorretto. Io non sono un padrone come De Laurentiis, pertanto non sono all’altezza di dargli un consiglio sull’allenatore, ma credo che siano entrambi caratteri fumantini e, per questo, credo si separeranno. Dove si deciderà Juve-Napoli? A centrocampo. Nella Juventus sarà assente Arthur, non so se per infortunio o per punizione, e anche McKennie. È il punto debole della squadra negli ultimi anni: nessuno ha sostituito Pirlo e Pogba. Il Napoli è in ripresa, e i risultati lo dimostrano. Ha ritrovato un attacco fortissimo, anche se la difesa deve migliorare, ma dalle probabilità oggettive ha tutto dalla sua per poter vincere mercoledì, anche con un risultato largo considerato che sulla nostra difesa peseranno le assenze di Bonucci e Demiral. "

Sulla situazione in casa bianconera

“Sono un tifoso in lutto, la mia squadra è in una situazione complicata. Il problema di questa Juventus non è Pirlo, ma è stato l’aver lasciato andare un allenatore forte e vincente come Allegri, per passare a Sarri. Quello è stato il passo che, dal mio punto di vista, non andava fatto. La mia opinione su Maurizio è un po’ critica, non ho mai capito perché avesse accettato la panchina nonostante si fosse apertamente dichiarato anti-Juve. Le responsabilità di Pirlo sono le minori. L’area tecnica è deficitaria, e parlo di Nedved e Paratici. San Gennaro, mercoledì, dovrebbe fare una grazia all’inverso. La partita sarà fondamentale per entrambe le squadre: per le casse di entrambe è fondamentale arrivare in Champions, in più, per la Juve, non arrivare tra le prime quattro sarebbe un fallimento sportivo. Senza gli introiti Champions, saremmo costretti a vendere Dybala per ripianare il bilancio. L’argentino, tra l’altro, con quella cena assolutamente fuori luogo, ha aggravato pesantemente la sua posizione. Comunque anche il comportamento dei calciatori è causato dall’assenza della società: quando c’era Boniperti, decideva tutto per i calciatori, anche i loro ingaggi; Moggi, addirittura, vietava ai calciatori di portare perfino gli orecchini. Non basta prendere a calci una bandierina, come fatto da Nedved, ma bisogna educare i giocatori e far capire loro il valore della maglia che indossano".