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Insigne: "Europa League folle desiderio, scudetto perso ferita difficile da suturare. Su Higuain…"

Insigne: "Europa League folle desiderio, scudetto perso ferita difficile da suturare. Su Higuain…"

Lorenzo Insigne ha parlato di varie tematiche ai microfoni del Corriere dello Sport

Redazione

Lorenzo Insigne, capitano del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Ecco quanto evidenziato:

Insigne come sta?

"Meglio e quasi bene. Ho fatto un differenziato robusto giovedì e un allenamento in gruppo venerdì. Ora resta la rifinitura e poi deciderà Ancelotti. "

L’obiettivo è Londra.

"Direttamente o indirettamente. Ma è chiaro che il pensiero sia quello. "

Cosa si aspetta all’Emirates?

"Di affrontare una squadra che ha talmente tanta qualità da non poter scegliere quale sia il migliore. E poi troveremo ritmo, intensità, organizzazione tattica."

La Juventus è all’ottavo scudetto consecutivo.

"Ma siamo di nuovo noi alle sue spalle e questo dovrà pur avere un senso. Stavolta sono stati bravissimi, più che in passato, mentre le concorrenti, Napoli compreso, hanno lasciato troppi punti. Però aggiungo anche una considerazione: ricordate i pronostici dell’estate scorsa, le previsioni? Non mi pare di ricordare che ci venisse concesso credito...Finiranno quinti, finiranno sesti. Eccoci: siamo secondi."

Lo scudetto perso un anno fa è una ferita...

"Difficile da suturare, ma bisogna guardare avanti. Ci abbiamo creduto, potevamo farcela e fa male. Come l’eliminazione dal Mondiale a san Siro: sono le sofferenze che mi porto dentro. E’ come se in quegli istanti mi fosse crollato il Mondo addosso."

Intanto, prima un salto a Baku andrebbe fatto: è un posto da visitare.

"E’ quello che stiamo progettando, anche se ci aspettano due gare complicate e poi, dovessimo farcela, la semifinale. Non è semplicissimo, non abbiamo paura. Anzi, è il nostro folle desiderio."

E rivedrebbe Higuain, con il quale, in un Napoli-Juventus, ci furono scintille.

"Non mi andò giù il suo modo di esultare. La Juventus fu una sua scelta, libero di prenderla ci mancherebbe, però poi ci siamo incrociati altre volte e mai una volta, mai una dico, che sia venuto a salutarci nello spogliatoio, come pure sarebbe stato naturale fare. Vuol dire, allora, che ce l’aveva anche con noi, con i suoi ex compagni di squadra che lo hanno aiutato a segnare trentasei gol in campionato."