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Il Roma su Hamsik: "Tornerebbe a Napoli per aiutare i compagni"

Il Roma su Hamsik: "Tornerebbe a Napoli per aiutare i compagni"

IL Roma si sofferma su Hamsik e un suo possibile ritorno in azzurro.

Francesco Green

L'edizione odierna del quotidiano "Il Roma" con la firma del giornalista, Fabio Tarantino, si è soffermato su Hamsik e su un ritorno in azzurro per l'ex slovacco:

"Hamsik tornerebbe a Napoli per aiutare i compagni, chissà cosa ne pensa Ancelotti che a gennaio lo lasciò partire, destinazione Cina, inseguendo un’idea tattica completata in estate. Il Napoli non ha più registi, metodisti, costruttori di gioco. Non esiste più la classica figura di riferimento che si posiziona tra difesa e centrocampo, che si fa dar palla dai centrali, che resta basso coprendo le spalle a chi attacca, che fa ripartire l’azione, che è un riferimento per tutti gli altri. Il calcio cambia, questo ruolo ha assunto varie definizioni, eppure quell’elemento resta indispensabile. Garantisce equilibrio e non per forza qualità. Si tratta di una certezza tattica. Sai di trovarlo lì quando ne hai bisogno. Questo era quello che faceva Hamsik nei suoi sei mesi con Ancelotti. Un’idea nata la scorsa estate e sviluppata sul campo con risultati discreti: lo slovacco ha alternato grandi prove ad altre in cui non lasciò il segno, vittima del tempo che passa e di una condizione fisica che non sempre lo supportava. Quando è andato via, il Napoli ha fatto scelte diverse. Anche sul mercato.

IL REGISTA NON SERVE? Il Napoli ha inseguito centrocampisti universali, Elmas è stato l’unico acquisto in mediana, un ragazzo di talento, che sa fare tante cose, ma che ha bisogno di girovagare per il campo per esprimere tutto il suo potenziale. Si tratta di un alter ego di Fabian ma anche di Zielinski: sono due calciatori che, rinchiusi nella teoria, verrebbero associati al ruolo di mezzala, ovvero centrocampisti che occupano una determinata porzione di campo con compiti prettamente offensivi, d’inserimento con o senza palla. È quello che fanno, in effetti: Elmas, Zielinski e Fabian sono ovunque, giocano al centro del 4-4-2 ma anche sugli esterni, lo spagnolo è stato provato anche da seconda punta. Una scelta dettata dalle necessità del calcio moderno. Un’intuizione targata Ancelotti con risultati ancora tutti da decifrare. Perché il Napoli ha talento che abbonda, nella zona nevralgica del campo, ma spesso mancano proprio i riferimenti. E il gioco ne risente.

ALLAN VERTICE BASSO. Due anni fa il Napoli ha ceduto Jorginho al Chelsea e ha deciso di non sostituirlo, in organico c’era ancora Diawara, in cerca di vetrina, e Hamsik da provare nel nuovo ruolo. Un anno dopo, non è rimasto nessuno: Hamsik in Cina e Diawara alla Roma. Il Napoli ha scelto consapevolmente di affidarsi solo a quattro centrocampisti ma nessuno è un regista. La contraddizione è che quel ruolo, oggi, lo ricopre Allan, l’unico giocatore con un’identità tattica ben definita. Solo che il brasiliano non è un metodista ma un mediano, dovrebbe rincorrere gli avversari e non andare dai suoi difensori per ricevere palla. Non ha la qualità dei registi e non ha neppure la visione di gioco necessaria per illuminare la manovra. Così, alle porte di gennaio e col mercato che incombe, il dubbio resiste: il Napoli continuerà su questa strada o deciderà di acquistare un giocatore “funzionale” per coprire quel vuoto storico della rosa?".

Redazione